Ciao a tutti gli amici e colleghi bassisti di MusiOff, in questo nuovo articolo ci occuperemo di walking bass; nonostante sia un argomento che ho già parzialmente trattato nei miei precedenti articoli, ho deciso di tornare a parlarne per due motivi, il primo è che è un argomento talmente vasto e ricco di sfumature che non sono certo sufficienti alcuni articoli per approfondirlo pienamente, il secondo è che mi sono imbattuto in una nuova pubblicazione davvero molto interessante da cui ho deciso di trarre spunto per un nuovo articolo.Il libro a cui mi riferisco è Walkin’ With Ray Brown (vol.1 Blues) dell’ottimo Claudio Faraci, edito da Sinfonica Jazz, metodo per lo sviluppo del walkin’ bass che mi ha notevolmente colpito per completezza, profondità di analisi e chiarezza; probabilmente uno dei metodi più esaustivi e minuziosi sull’argomento. Ovviamente non ho la pretesa di poter approfondire in questo articolo tutti gli aspetti trattati nel libro, ho quindi deciso di trarne alcuni esercizi che ritengo fondamentali per ogni bassista che voglia affrontare l’argomento walkin’ bass con il piede giusto.Il primo esercizio si concentra sul collegamento, con l’uso di movimenti scalari discendenti, di una progressione armonica che procede per intervalli di quarta (G, C, F, Bb, etc…). Ne riporto un esempio, tratto dal metodo in questione, riguardante gli accordi maj7, 7 e m7:Come potete notare il movimento scalare discendente sarà lo stesso per gli accordi di 7 (scala misolidia) e m7 (scala dorica). È inoltre necessario effettuare il cambio di ottava (come in battuta 2 ad esempio) suonando sul primo quarto la tonica dell’accordo e sul secondo quarto la settima presa all’ottava superiore, per poi continuare il regolare movimento scalare. Quello che ho riportato è chiaramente solo un esempio, il consiglio è quello di sviluppare la vostra linea variando magari il momento in cui effettuare il cambio di ottava e cercando di esplorare sulla tastiera tutti i percorsi possibili.La stessa progressione di accordi per quarte può essere suonata collegando le toniche con movimenti scalari ascendenti, in questo caso sarà necessario introdurre un cromatismo per far “quadrare” la linea:Anche in questo caso noterete come gli accordi maj7 (scala maggiore) e 7 (scala misolidia) si muovano sulla stessa linea e sono quindi stati accorpati in unico esempio.
Per quanto riguarda gli accordi maj7 e 7, il cromatismo viene inserito tra la tonica ed il secondo grado della scala; mentre per quanto riguarda gli accordi m7 suoneremo nell’ordine: tonica, seconda, terza minore e cromatismo. C’è da dire che quest’ultimo movimento è spesso utilizzato anche per gli accordi di settima, in alternativa alla linea in comune con gli accordi maj7.Un altro esercizio proposto nel metodo di Claudio Faraci è quello che riguarda il collegamento di accordi che procedono per intervalli di quinta (G, D, A, E, etc…), utilizzando sempre movimenti scalari prima ascendenti:E poi discendenti:In questo caso la necessità di inserire il cromatismo si avrà nel movimento scalare discendente, inversamente a quanto accadeva nella progressione per quarte del primo esempio; come potete evincere dall’esercizio, il cromatismo è sempre posto sull’ultimo movimento della battuta a precedere la tonica dell’accordo successivo.
Come per l’esercizio precedente, vi suggerisco di sviluppare la vostra personale linea cercando di esplorare tutta la tastiera dello strumento, ponendo particolare attenzione alla tecnica del cambio di ottava, che è quella che permetterà di poter eseguire la linea in maniera continua e vi metterà nelle condizioni di poter decidere come far muovere la vostra linea di walkin’ bass.Mi sono volutamente limitato, per semplicità e chiarezza, agli accordi maj7, 7 e m7; chiaramente vi consiglio di sviluppare gli stessi esercizi anche utilizzando accordi aumentati e diminuiti, così come viene ovviamente fatto nel libro che ho preso come spunto. Quelli che vi ho proposto sono solo i primi esercizi proposti nel metodo di Claudio Faraci, che poi si dedica ad un’analisi davvero particolareggiata di tutte le variabili possibili applicandole alla struttura del Blues, senza tralasciare un’attenta analisi dell’armonia e delle sostituzioni di accordi applicabili.Consiglio vivamente questo metodo per basso e contrabbasso a chiunque voglia seriamente studiare a padroneggiare la tecnica del walkin’ bass.Buono studio!Alessandro Cefalì
Walking Bass
Ciao a tutti gli amici e colleghi bassisti di MusiOff, in questo nuovo articolo ci occuperemo di walking bass; nonostante sia un argomento che ho già parzialmente trattato nei miei precedenti articoli, ho deciso di tornare a parlarne per due motivi, il primo è che è un argomento talmente vasto e ricco di sfumature c
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