Cari MusicOffili, per questa quinta puntata di Still got the Blues ho pensato di prenderci una pausa dalle ritmiche e proporvi un esercizio per migliorare il vostro fraseggio blues; dal punto di vista melodico, la scala più frequentemente usata nel blues è sicuramente la pentatonica, ma questa affermazione, seppur fondata, può essere fuorviante poiché in realtà nel blues non è presente solo la pentatonica bensì, se proprio dobbiamo classificare musicalmente un linguaggio così particolare al fine di capirlo e riproporlo, gli arpeggi di settima con o senza nona aggiunta, il modo misolidio ed altri espedienti.
Partiamo quindi da un blues in A utilizzando una scala che sicuramente conosciamo tutti, Am pentatonica (A – C – D – E – G).
Suonandola “contro” il primo grado ci accorgiamo però che non sempre funziona. Questo perché dobbiamo fare attenzione al C naturale e a dove lo posizioniamo ritmicamente (battere o levare).
Al fine di educare l’orecchio, e le dita, a dei suoni più “corretti” ho elaborato questo esercizio modificando solo due note della nostra pentatonica di Am.
Oltre al C naturale, che non scartiamo, aggiungiamo il C# (terza maggiore del primo grado), mentre al posto del G, che per ora omettiamo, usiamo il F# (sesta maggiore del primo grado). Il pattern della scala che abbiamo ricavato dunque è: 1 (tonica), b3 (terza minore), 3 (terza maggiore), 4 (quarta giusta), 5 (quinta giusta), 6 (sesta maggiore) e 8 (ottava).Nell’eseguire la scala in senso discendente, suoniamo sempre la terza minore prima della terza maggiore:8 – 6 – 5 – 4 – b3 – 3 – 1Possiamo utilizzare questa scala/arpeggio sia sul I grado che sul V grado.Il pattern della scala per il IV grado è: 1 – b3 – 4 – 5 – 6 – 8.
In pratica rispetto alla scala precedente andiamo ad omettere il C#. Ovviamente la tonica del IV grado è D, tuttavia per mantenere un riferimento useremo sempre A come nota di partenza.
Sul V grado, come già detto, possiamo utilizzare la stessa scala usata sul I grado avendo però l’accortezza di sostituire tutti i A con il E più vicino.
Il passo successivo è quello di connettere le tre scale sull’intera progressione. In primis praticandole con i quarti, poi gli ottavi swing e le terzine.
Un volta assimilati questi suoni, provate ad improvvisare liberamente su di essi, trasportandoli anche in tutte le altre tonalità, come sempre vi raccomando di fare.
Buono studio e long live the Blues!Fabiana Testa
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