“Hexagon Garden” è il nuovo Lp d’inediti realizzato dai Melampus, interessantissimo duo musicale proveniente da Bologna composto da Francesca Pizzo e da Angelo Casarrubia, tornati sulle scene ad appena un anno di distanza dallo splendido n°7, disco piuttosto fortunato per la band; nonostante i tantissimi concerti tenuti subito dopo l’uscita del seguito ideale di Ode Road (2012), i Melampus sono comunque stati in grado di scrivere nuovi pezzi, che una volta provinati e messi a punto sono stati registrati sotto la supervisione di Giovanni Garoia e Lorenzo Ori – missaggi affidati invece a Roberto Passuti e mastering curato da Francesco Brini.“Second Soul” è il brano che Pizzo e Casarrubia hanno deciso di lanciare poco prima della pubblicazione dell’album, avvenuta il 13 febbraio scorso grazie a ben tre etichette, ovvero Riff Records, Sangue Disken e Old Bicycle. Bisogna dire che tale canzone sia forse la più rappresentativa dell’intero album, se non altro perché in essa si concentrano tutte quelle sfumature, tutti quei suoni che con grande costanza si ripresentano nell’arco dei trentacinque minuti totali del disco.“Second Soul” è tra le altre cose un pezzo molto interessante, prodotto in modo impeccabile. Un pezzo che nonostante delle atmosfere cupe e notturne, e un’impronta piuttosto sperimentale, conserva un’immediatezza tanto netta quanto sorprendente. Estremamente incalzante, oltreché suggestivo, il suo mood ipnotico che per certi versi si riscontra anche nella bellissima traccia di apertura, vale a dire “May Your Movement“, canzone carica di fascino e seguita da un brano magari meno sontuoso eppure tagliente, accattivante. E in questo caso ci riferiamo a “Poor Devil“, componimento esaltato sia da un bel giro di basso, sia da un pregevole e certosino lavoro chitarristico effettuato da Casarrubia che strizza l’occhio ad un bel noise americano di metà anni Ottanta.Hexagon Garden è un lavoro molto equilibrato, nel senso che dall’inizio alla fine mantiene una coerenza sonora davvero incredibile. Questo non significa però che il disco in questione sia piatto o costituito da brani simili tra di loro. Sicuramente c’è uno stile ben definito, e c’è anche un preciso tipo di scrittura che risente molto del post-punk di fine anni Settanta, così come della dark wave. Ma in ogni caso Hexagon Garden convince per la bellezza, per lo spessore di tutti e nove i brani che lo compongono. Brani intensi e compatti, mai evanescenti e stucchevoli, bensì curatissimi, penetranti e affascinanti. Brani che, è importante sottolinearlo, necessitano di un attento ascolto in cuffia visto il lavoro maniacale che i Melampus svolgono sempre dal punto di vista sonoro quando scelgono di dedicarsi alla registrazione di un Lp.Consigliatissimo l’approfondimento per chi non avesse mai sentito nominare questo gruppo. Ma anche chi ha avuto modo di ascoltare in passato Ode Road o il precedente N°7 è avvisato. Siamo di fronte ad un gran bel disco ed è giusto farlo presente a chi legge o è rimasto incuriosito dal progetto finendo casualmente da queste parti.Alessandro BasileGenere: Rock, Post-PunkLine-up:
Francesca Pizzo – voce, basso
Angelo Casarrubia – chitarre elettriche, batteria elettronicaProgetti simili consigliati: Mimes Of Wine, Ofeliadorme, Sprained Cookies, Yellow MoorTracklist:
1. May Your Movement
2. Poor Devil
3. Second Soul
4. Worthy
5. Simple Man
6. Night Laugh
7. Question # 3
8. Sun
9. Pale Blue Gemstone
Melampus – Hexagon Garden
"Hexagon Garden" è il nuovo Lp d'inediti realizzato dai Melampus, interessantissimo duo musicale proveniente da Bologna composto da Francesca Pizzo e da Angelo Casarrubia, tornati sulle scene ad appena un anno di distanza dallo splendido n°7, disco piuttosto fortunato per la band; nonostante i tantissimi concerti ten
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