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Giovanni Succi – Lampi Per Macachi

Il sesto album d'inediti dei Bachi Da Pietra è in fase di lavorazione, ma tra la fine del tour di "Quintale" e la pre-produzione di quello che sarà il suo successore, il cantante e chitarrista del progetto piemontese Giovanni Succi ha trovato il tempo per togliersi un bello sfizio, ovvero realizzare un disco solista;

Il sesto album d’inediti dei Bachi Da Pietra è in fase di lavorazione, ma tra la fine del tour di “Quintale” e la pre-produzione di quello che sarà il suo successore, il cantante e chitarrista del progetto piemontese Giovanni Succi ha trovato il tempo per togliersi un bello sfizio, ovvero realizzare un disco solista; un disco piuttosto particolare, visto che non lo si può considerare un Lp di brani originali, bensì un omaggio speciale ad un autentico maestro della canzone, della musica italiana come Paolo Conte.L’estate scorsa il buon Succi si è chiuso in una cantina vitivinicola della provincia di Asti, situata in una località quieta e suggestiva che prende il nome di Incisa Scapaccino. Insieme a lui c’erano anche Glauco Salvo, addetto alle chitarre, al banjo, alla lap steel guitar e allo zither, il batterista Mattia Boscolo e Mattia Coletti, addetto invece al monitoraggio dei suoni, alle registrazioni e ai missaggi (del mastering se ne è poi occupato Riccardo Gamondi).Totalmente immersi nel silenzio, circondati da un’aria purissima, Succi e i suoi collaboratori hanno messo in piedi e rifinito Lampi Per Macachi, un album di otto tracce pubblicato il 12 dicembre del 2014 dalla Wallace Records di Mirko Spino in collaborazione con Santeria e Audioglobe.Con Lampi Per Macachi Succi ha ripreso alcuni pezzi del repertorio di Conte, uno dei suoi musicisti preferiti di sempre, e li ha stravolti, li ha rivisitati a modo suo, provvedendo ad apportare delle modifiche significative non solo per quanto riguarda l’interpretazione canora, ma anche per ciò che concerne il registro sonoro e il linguaggio musicale.C’è ben poco delle celebri sfumature jazz contiane in questo cd, dove al contrario è costante un’ammiccante contaminazione relativa ai suoni. Stavolta Succi ha osato parecchio, nel senso che al momento di impostare le otto cover non ha solo scelto di adottare un approccio molto affine con quanto prodotto sinora dai Bachi Da Pietra, e questo vale per pezzi come “Diavolo Rosso“, “L’Incantatrice” e “Questa Sporca Vita“, ma ha anche elaborato degli esperimenti musicali per certi versi inediti, o comunque riscontrati giusto in piccola parte nel suo side-project La Morte.Un discorso del genere vale sicuramente per “Gelato Al Limon, brano destinato ad aprire la raccolta e arrangiato in maniera sorprendente, considerando la presenza della drum machine e di un arpeggiato elettrico alquanto etereo, dalle tinte post-rock. Più minimale e acustica invece la successiva “Uomo Camion“, scarnissima nella prima parte, ma pronta a crescere d’intensità con il passare dei secondi. Interessante e moderno il vestito pensato per “La Fisarmonica Di Stradella“, notturna e avvolgente al pari di “Come Mi Vuoi“, pezzo in cui la voce di Succi si unisce a quella di Francesca Amati dei Comaneci dando vita ad un episodio intimo e avvolgente che definire pregevole è dire poco.La seconda parte di Lampi Per Macachi appare invece maggiormente vicina allo stile dei Bachi Da Pietra: “Diavolo Rosso” e la conclusiva “Questa Sporca Vita” contengono le scorie heavy del capolavoro Quintale, mentre ne “L’Incantatrice” e in “Bartali” capita di incappare in frangenti ipnotici, travolgenti, piuttosto ricorrenti in produzioni come Tornare Nella Terra e Tarlo Terzo.È un disco decisamente particolare quello concepito da Succi, un disco che potrebbe anche non convincere gli estimatori di Conte. Ma chi segue Succi fin dai tempi dei Madrigali Magri riconoscerà per l’ennesima volta la genialità di un grande artista, pronto a mettere in campo tutta la sua esperienza al momento di realizzare un progetto sì rischioso, eppure sviluppato con una maturità e uno stile invidiabili. Lampi Per Macachi non è che un misto di sregolatezza e raziocinio, ecco. E a nostro avviso il risultato finale è fantastico.Alessandro BasileGenere: Alternative, Jazz, BluesLine-up:
Giovanni Succi – voce, chitarre, pianoforte
Glauco Salvo – chitarre elettriche, lap steel guitar, banjo, zither
Mattia Boscolo – batteria, drum machineProgetti simili consigliati: Bachi Da Pietra, Cesare Basile, La MorteTracklist:
1. Gelato Al Limon
2. Uomo Camion
3. La Fisarmonica Di Stradella
4. Come Mi Vuoi
5. Diavolo Rosso
6. L’Incantatrice
7. Bartali
8. Questa Sporca Vita

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