Sempre più spesso, purtroppo anche fra gli addetti al settore, ricorre la lamentela riguardante la poca “validità” della musica italiana rispetto a quella proveniente da fuori confine, ahimè, sempre più spesso, queste lamentele vengono proprio da chi nella musica italiana ha speso poco tempo cercando e molto più architettando il giusto modo per non cessare mai la critica. Noi, dal canto nostro, nella musica italiana abbiamo sempre creduto molto, in quella emergente come in quella già da tempo affermata, e non a caso svariate iniziative proposte negli ultimi tempi sono state rivolte proprio alla promozione di chi, in Italia, fa della musica il proprio credo.Italians B-Sides, rubrica gestita dal nostro Alessandro Basile, è stata un’iniziativa su cui abbiamo investito fin dal primo articolo, e che, dal 1° dicembre del 2012, ha confezionato ben 84 articoli, tutti dedicati a band, più o meno affermate, della scena “b-side” italiana. Ottantaquattro articoli fra i quali abbiamo sguazzato felicemente accompagnati da grandi dischi, perché sì, anche in Italia è stato prodotto dell’ottimo materiale. Sono stati due anni costellati di album in grado di non sfigurare di fronte a nulla di ciò che è arrivato da fuori confine, spesso però rimasti dimenticati per un po’ di esterofilia di troppo.Siamo quindi più che felici di poter dare il via ad una nuova stagione di Italians B-Sides, sicuri del fatto che porterà alla luce tantissime altre perle e gemme da poter ascoltare e godersi con l’orgoglio di saperne nostrana la provenienza. Perchè una volta tanto è giusto essere consapevoli del fatto che di buona musica ce n’è tantissima anche a casa nostra: non volerla ascoltare è una cosa, lamentarsi della sua assenza è solo una scusa per non cercare nei luoghi giusti, e Italians B-Sides è sicuramente uno di questi.Lasciamo quindi la parola ad Alessandro Basile, che meglio di tutti saprà ricaricare le batterie per iniziare al meglio questo nuovo ciclo di articoli, ma soprattutto vi lasciamo al suo primo articolo per la nuova stagione: “Welcome Back Sailors – Tourismo“.Redazione di MusicOffIn termini discografici, l’anno che si è da poco concluso è risultato piuttosto sorprendente, per certi versi esaltante. Anche se in pochi lo direbbero, in Italia si realizzano ancora oggi dei grandi album. E si scrivono bellissime canzoni, ispirate e potenti, valide e convincenti. Alla faccia di chi pensa l’esatto contrario. Sicuramente questa tendenza non riguarda il mainstream, dove salvo rare eccezioni banalità e faciloneria sono sempre di casa, e dove il più delle volte si pensa soltanto a raggiungere l’immediatezza e a piazzare i “singoloni” patinati, trascurando perciò molti altri aspetti che vanno dalla profondità musicale all’autorevolezza, allo spessore dei contenuti.Le cose belle, o quantomeno autentiche e ricercate, giungono dall’underground, da quei progetti solitamente catalogati nella scena indipendente. È da quei contesti che provengono produzioni intriganti. Lì dove di soldi ne girano pochi, dove chiudere un disco è più un’impresa che un piacere. Più un salto nel buio che un investimento sicuro.Poi per carità, non sempre la qualità è eccelsa, nel senso che di progetti discutibili e ruffiani ce ne sono diversi anche in quegli ambiti. Ma possiamo tranquillamente affermare che attraverso Italian’s B-Sides, negli ultimi mesi abbiamo avuto la fortuna di accendere i riflettori su parecchi gioiellini. Questo è accaduto tra il 2012 e il 2013, ovvero nel periodo in cui assieme a tutta la redazione di MusicOff si decise di far partire questa speciale rubrica; e poi si è verificato puntualmente anche nel corso del 2014.Da Gnut a Ivan Segreto, da Il Pan Del Diavolo ai Ronin, dai Movie Star Junkies ai Rubbish Factory, dai Giardini Di Mirò a Paolo Benvegnù, da Nelide Bandello ai Moostroo. Tanti, ma davvero tanti gli artisti e i gruppi che da gennaio a dicembre ci hanno colpito.Davvero non ci aspettavamo una qualità così alta sia dal punto di vista del sound, sia sotto l’aspetto musicale. La speranza è che attraverso le numerose recensioni fin qui pubblicate siamo riusciti a dare un po’ l’idea di quanto fermento, di quanta vitalità musicale ci sia ancora nel nostro Paese, anche se le cose non girano nel verso giusto e la meritocrazia non esiste. D’altronde Italians B-Sides è nata proprio con questo intento: sfatare lo scetticismo generale riguardo la discografia italiana, dimostrare che vale ancora la pena buttare un occhio su quanto si produce dalle nostre parti.Musicalmente parlando, dopo un 2014 da incorniciare siamo convinti che anche il 2015 ci riserverà tante belle sorprese. Nonostante la forte crisi economica e le molteplici difficoltà che si riscontrano per promuovere degnamente la musica originale, per fortuna c’è chi ha ancora la voglia e l’energia per sfornare dei dischi importanti.Già un bel po’ di materiale fantastico è arrivato in redazione, e credeteci: non vediamo l’ora di presentarvelo. Non vediamo l’ora di raccontarvi ad esempio la bellezza che avvolge il nuovo Lp dell’ex Moltheni Umberto Maria Giardini, oppure di constatare assieme a voi la maturità artistica raggiunta ormai dal bravissimo Alessandro Grazian, tornato da poco con un grande album di pezzi inediti intitolato L’Età Più Forte.
Per non parlare poi di Apotheke, il capolavoro minimale firmato dal giovane Simone Olivieri, oppure della validità del nuovo side-project di musica elettronica e psichedelia di Massimo Giangrande che prende il nome di Antiphone. Insomma, c’è tantissima carne al fuoco che aspetta solo di essere servita. E noi, come al solito, siamo prontissimi, oltre che lieti, di continuare a sorprendervi. A suon di dischi. A suon di canzoni. Perché di quelle ci sarà sempre bisogno. Di belle canzoni, appunto.Alessandro Basile—> VAI ALL’INDICE DEGLI ARTICOLI (in continuo aggiornamento)
Italians B-Sides – La nuova stagione
Sempre più spesso, purtroppo anche fra gli addetti al settore, ricorre la lamentela riguardante la poca "validità" della musica italiana rispetto a quella proveniente da fuori confine, ahimè, sempre più spesso, queste lamentele vengono proprio da chi nella musica italiana ha speso poco tempo cercando e molto più a
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