È uno degli autori più interessanti che ci sono in Italia, non lo si può certo negare. La sua classe non si percepisce soltanto attraverso le canzoni che scrive, ma si nota anche quando sceglie di comporre pezzi per altri o di produrre i dischi dei colleghi. Ciò che Paolo Benvegnù ha dato e continua a dare alla musica nostrana è qualcosa di davvero importante: nella sua musica convivono da sempre diversi e intriganti connotati che tramite una certosina miscela riescono a generare puntualmente episodi di estrema eleganza. Un’eleganza alle volte sorprendente ed ammaliante per l’intensità, la profondità che emana e suggerisce.È tanta roba Benvegnù. Magari può non entusiasmare tutti gli ascoltatori di questo mondo, ma di sicuro ogni sua nuova produzione che giunge nei negozi di dischi suscita sempre parecchia curiosità tra i critici e gli addetti ai lavori. E un nuovo disco Benvegnù l’ha pubblicato da poco: Earth Hotel, questo il titolo del quarto Lp d’inediti dell’artista lombardo dopo lo scioglimento degli Scisma, ha visto la luce lo scorso 17 ottobre. Inizialmente l’autore contava di farlo uscire in primavera, poi l’accordo con l’etichetta Woodworm ha fatto cambiare un po’ i piani a lui e al suo staff, e così Benvegnù ha scelto di prendersi qualche mese in più per rifinire con maggiore calma le dodici canzoni finite poi nel cd.Earth Hotel non è che l’ideale seguito di Hermann, disco uscito nel 2011 e che ha dato tante soddisfazioni a Benvegnù, anche se un gradino sotto rispetto a Piccoli Fragilissimi Film (2004) e a Le Labbra (2008) in quanto a potenza e qualità. Con Earth Hotel però ci si ritrova di fronte ad un artista davvero molto ispirato in fatto di musiche e di parole. Questo disco arriva dopo anni molto intensi per Benvegnù, che dopo la pubblicazione di Hermann è stato impegnatissimo sia dal punto di vista live, sia nelle vesti di produttore. L’aver lavorato su dischi di gente come Andrea Franchi e Massimo Giangrande ha senza dubbio dato nuovi stimoli al musicista milanese, che in Earth Hotel ha un po’ rimescolato le carte tanto a livello compositivo quanto ad arrangiamenti.Earth Hotel è un disco che oscilla tra suoni acustici, essenziali, e sprazzi di appagante e ben calibrata modernità. In più di un episodio si scorge un suono decisamente notturno e metropolitano. E bisogna dire che sia il titolo sia la copertina del cd riescono a riassumere perfettamente quelle che sono le sfumature delle canzoni in scaletta.L’album, anticipato dall’incantevole singolo “Una Nuova Innocenza“, si apre con un pezzo straripante e immediato come “Nello Spazio Profondo“. Alla morbida e ipnotica “Una Nuova Innocenza” segue poi una traccia frizzante, tirata, quale “Nuovosonettomaoista“. Il brano successivo, ovvero “Avenida Silencio“, rappresenta uno dei momenti di più grande profondità dell’album, che poi si spoglia improvvisamente di archi, distorsioni ed elettronica nel momento in cui partono i primi accordi di “Life”, piccola e toccante parentesi acustica in cui l’intimismo non si palesa solo nella musica, ma anche nel testo e nel cantato dell’autore.Earth Hotel prosegue poi all’insegna della solita poetica visionaria di un Benvegnù irresistibile che dispensa vera e propria magia (“Stefan Zweig“, “Orlando“, “Divisionisti“, “Hannah” e “Sampiterni Sguardi e Primati“) unita anche a concretezza ed efficacia, connotati più che evidenti all’interno di “Feed The Destruction” e di “Piccola Pornografia Urbana“.È inutile girarci intorno: Earth Hotel è un disco magistrale, sontuoso. E questa volta Benvegnù si è superato grazie anche ad un eccelso lavoro di produzione effettuato assieme agli ottimi musicisti da tempo al suo fianco, e cioé Michele Pazzaglia, Matteo Carbone, Guglielmo Ridolfo Gagliano, Luca Baldini e il già citato Andrea Franchi, di cui si consiglia vivamente l’ascolto dell’ottimo album d’esordio Lei o Contro Di Lei, uscito un po’ di tempo fa ma davvero valido e ricco di qualità.A Benvegnù va invece un ringraziamento particolare perché dopo tanti anni di carriera riesce ancora a trovare l’ispirazione per scrivere canzoni sublimi, belle da lasciare a bocca aperta chi le contempla.Alessandro BasileGenere: Rock, PopLine-up:
Paolo Benvegnù – voce, chitarre, basso, programmazioni, synth
Michele Pazzaglia – sound engineering, synth
Matteo Carbone – chitarre, pianoforte, synth
Guglielmo Ridolfo Gagliano – chitarre elettriche, basso
Luca Baldini – basso, pianoforte
Andrea Franchi – batteria, chitarre, pianoforte, synth
Ciro Fiorucci – batteria elettronica
Francesco Chimenti – violoncello
Emanuela Agatoni – violino, violaArtisti simili consigliati: Roberto Angelini, Giangrande, Iacampo, Umberto Maria GiardiniTracklist:
1. Nello Spazio Profondo
2. Una Nuova Innocenza
3. Nuovosonettomaoista
4. Avenida Silencio
5. Life
6. Feed The Destruction
7. Stefan Zweig
8. Divisionisti
9. Orlando
10. Piccola Pornografia Urbana
11. Hannah
12. Sempiterni Sguardi e Primati
Paolo Benvegnù – Earth Hotel
È uno degli autori più interessanti che ci sono in Italia, non lo si può certo negare. La sua classe non si percepisce soltanto attraverso le canzoni che scrive, ma si nota anche quando sceglie di comporre pezzi per altri o di produrre i dischi dei colleghi. Ciò che Paolo Benvegnù ha dato e continua a dare alla mu
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