Ci sono voluti più di tre anni per avere tra le mani il seguito del sorprendente “A Sailor Lost Around The Earth”, ma a quanto pare l’attesa di fan ed estimatori del progetto emiliano Valerian Swing è stata davvero ben ripagata; “Aurora”, nuovo capitolo discografico dell’esplosiva band proveniente da Correggio, può essere tranquillamente considerato come uno dei migliori album italiani del 2014, almeno per quanto riguarda il mercato musicale indipendente.Difficile d’altronde trovare album altrettanto appaganti e concreti come quello che i Valerian Swing hanno rilasciato ad inizio ottobre grazie al supporto di quattro etichette (l’italiana To Lose La Track, l’americana Cavity Records, la danese Subsuburban e l’inglese Small Pon). Senza distaccarsi troppo dall’approccio che aveva caratterizzato degnamente il precedente e già citato A Sailor Lost Around The Earth, i Valerian Swing hanno dato alla luce un disco pieno di energia, estremamente dinamico, spigliato, spregiudicato e moderno nel sound.Anche stavolta il chitarrista Stefano Villani, il bassista Alan Ferioli e il batterista David Ferretti hanno preferito mettere da parte la parola per dare spazio alla musica: se si esclude qualche sprazzo di cantato (“3 Juno“, “Scilla“, “In Vacuum” e “Calar Alto“), Aurora può infatti essere considerato un disco strumentale. E che disco! Già, perché Aurora rappresenta una gradevole eccezione nella proposta musicale odierna: si tratta infatti di un cd contenente otto potentissime tracce dal piglio rock arrangiate e suonate con una notevole intensità dal trio, poco incline a tecnicismi fini a sé stessi e mai troppo stuzzicato dall’idea di inserire nel proprio background un qualcosa di simile al post rock.Il disco è tutto un susseguirsi di rapidissimi riff di chitarra brillantemente sostenuti dalla sezione ritmica. I suoni elaborati dal gruppo sono molto moderni, e qui bisogna anche fare i complimenti a chi ha registrato l’album presso l’Audio Igloo Factory di Correggio, ovvero Matt Bayles, che nel suo curriculum vanta lunghi periodi di lavoro al fianco dei Mastodon, degli Isis e dei Russian Circles. Alquanto imprevedibile è invece il modo in cui vengono sviluppati i pezzi, sempre capaci di spiazzare grazie ai continui cambi di registro.Aurora ha la capacità invidiabile di coinvolgere subito l’ascoltatore e di non abbandonarlo mai. Questo perché la potenza che lo caratterizza è costante, e i ritmi si rallentano giusto all’inizio e nella parte centrale di “Calar Alto“, la cavalcata scelta dal progetto per chiudere il cd.Rispetto a A Sailor Lost Around The Earth, non si ravvisa la presenza di fiati, che in quel caso finivano per inacidire fortemente il suono del disco. In ogni caso Villani e soci hanno comunque “riempito” a dovere pezzi già accattivanti e straripanti di loro. Risulta davvero difficile trovare un brano meno riuscito di altri in questo album. Ed è difficile soprattutto trovare qualche difetto in un lavoro sontuoso che trasuda di entusiasmo, grinta e fantasia. Per fortuna un disco che non guarda al passato, ma che cerca piuttosto di interpretare e rielaborare con originalità il rock.Alessandro BasileGenere: Experimental RockLine-up:
Stefano Villani – voce, chitarre elettriche
Alan Ferioli – basso
David Ferretti – batteriaProgetti simili consigliati: Aldrin, Farglow, Movimento Artistico Pesante, VonneumannTracklist:
1. 3 Juno
2. Cancer Minor
3. Scilla
4. Cariddi
5. In Vacuum
6. Spazio
7. Parsec
8. Calar Alto
Valerian Swing – Aurora
Ci sono voluti più di tre anni per avere tra le mani il seguito del sorprendente "A Sailor Lost Around The Earth", ma a quanto pare l’attesa di fan ed estimatori del progetto emiliano Valerian Swing è stata davvero ben ripagata; "Aurora", nuovo capitolo discografico dell'esplosiva band proveniente da Correggio, pu
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