Lo scorso 14 marzo è stato pubblicato il primo album in studio del progetto Thee Elephant, una sorta di supergruppo in cui oltre al cantante Dola J. Chaplin figurano pure Sante Rutigliano e Simone Prudenzano degli Oh Petroleum e l’ex bassista dei Jennifer Gentle Milo Scaglioni. Il disco, pubblicato dalla band italiana per conto di Gas Vintage e Ivory Records, contiene dieci tracce scritte in maniera abbastanza rapida da Chaplin e registrate poi in presa diretta nel giugno del 2013 da Stefano Manca presso il Sudestudio di Guagnano (Lecce).Prima ancora di entrare in sala d’incisione, i Thee Elephant avevano le idee abbastanza chiare circa il suono da dare ai pezzi. Erano intenzionati a costruire un qualcosa di potente, in grado, se non altro, di fornire un taglio viscerale e sanguigno a delle canzoni già molto mature ed accattivanti in partenza. Ecco perché hanno voluto registrare in analogico affidandosi ad un registratore multitraccia a nastro Studer degli anni Settanta.Dando vita ad un intenso live in studio, i Thee Elephant sono quindi riusciti a realizzare un album di pregevolissima fattura che non risulta essere suggestivo soltanto per le sonorità elaborate. Un Lp come “Thee Elephant” si lascia infatti apprezzare anche per dei testi molto interessanti e per delle musiche che guardano certamente al passato, ma che non mancano al contempo di mettere in rilievo certe sfumature tipiche di un rock garage molto suonato oggi in particolar modo in America.In questo disco d’esordio di Chaplin e soci si assiste ad un’ottima e intrigante miscela di rock, di indie e, seppur in piccola parte, di psichedelia. La tradizione si fonde con la modernità e, in più di un episodio, i Thee Elephant riescono a rievocare i Gun Club, i Cramps, i Birthday Party e i Radio Birdman senza però mancare di far pensare alla musica degli statunitensi Naomi Punk piuttosto che a quella dei connazionali Black Lips. Sono davvero tante le canzoni degne di nota all’interno del cd. Sicuramente colpisce molto l’iniziale In Love Again per via di un tiro assai notevole. Stesso discorso per Orpheus, un brano tanto sorprendente quanto favoloso, in cui è da ammirare il lavoro chitarristico concepito da Rutigliano. Contemplando le bellissime The Fool, Hole In The Road, Go To Spain ed Home sembrerebbe che i Thee Elephant il meglio lo diano soprattutto in occasione di brani caratterizzati da un piglio abbastanza rock ‘n’ roll.E invece questa band è in grado anche di tirare fuori dal cilindro canzoni per certi versi poco “spregiudicate” in quanto ad andamento, e a liriche deliziose, affascinanti. Prendete ad esempio I’m A Loser, Here For You e la conclusiva Summerwind: sono o non sono degli ottimi pezzi nonostante evitino di puntare tutto su riff esplosivi e su ritmi concitati? Lo sono, lo sono. Detto ciò, le cose stanno così: il progetto Thee Elephant è semplicemente valido. Il disco “Thee Elephant” è uno spettacolo. Che ne dite di approfondire? Vi abbiamo convinto? Ci credete?Alessandro BasileGenere: Garage, Psychedelic, Alternative RockLine-up:
Dola J. Chaplin – voce
Sante Rutigliano – chitarre
Milo Scaglioni – basso
Simone Prudenzano – batteriaProgetti simili consigliati: B.M.C. Big Mountain County, Sadside Project, Sprained Cookies, Yellow MoorTracklist:
1. In Love Again
2. The Fool
3. Orpheus
4. Hole In The Road
5. I’m A Loser
6. That’s Beyond The Pale
7. Go To Spain
8. Here For You
9. Home
10. Summerwind
Thee Elephant – Thee Elephant
Lo scorso 14 marzo è stato pubblicato il primo album in studio del progetto Thee Elephant, una sorta di supergruppo in cui oltre al cantante Dola J. Chaplin figurano pure Sante Rutigliano e Simone Prudenzano degli Oh Petroleum e l'ex bassista dei Jennifer Gentle Milo Scaglioni. Il disco, pubblicato dalla band italiana
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