Cari amici MusicOffili, per chi di voi era presente lo scorso 20 Novembre a Stazione Birra di Roma quello che andremo a raccontare sarà già noto e le sensazioni ancora ben avvertibili sulla pelle, parliamo dello Zildjian Day, una serata tutta dedicata alla musica ed agli appassionati dei suoni di batteria, soprattutto quando tali suoni sono sottolineati dall’alta qualità di un marchio che ha fatto la storia in questo settore; è stato un felice ritorno al passato, riprendendo quei magnifici Zildjian Days degli anni ’80 che portavano in giro alcuni tra i batteristi più famosi al mondo per dare l’opportunità a tutti di ammirare le loro performances.
In occasione dell’arrivo Italia di questa bella manifestazione musicale, l’organizzazione è stata ovviamente affidata al distributore italiano Mogar Music, da oltre 50 anni legato a Zildjian in un rapporto di positiva simbiosi stretto sui valori di amicizia e fiducia reciproca, oltre che meramente commerciali. All’interno della bella cornice del locale romano, i numerosi presenti hanno potuto vedere e toccare con mano le ultime novità Zildjian, messe a disposizione dal famoso negozio Cherubini di Roma, ed hanno potuto ascoltare quattro grandi professionisti che, in generi e contesti diversi, si siedono dietro le pelli e danno sempre “gas a manetta” al proprio talento.
Sul palco di Stazione Birra si sono prima di tutto avvicendati due giovani talenti italiani, Jacopo Volpe, batterista di COEZ e dei Vanilla Sky, band con cui ha girato praticamente tutto il mondo, e fondatore del progetto We Love Drums, e Cesare Petulicchio, drummer degli oramai famosi Bud Spencer Blues Explosion, che in questa serata ha scelto di proporre un progetto dalle tinte decisamente diverse rispetto a quelle molto accese, straripanti, dei BSBE.Jacopo Volpe ci ha stupito con la sua potenza e precisione, con il suo grande groove e l’uso sapiente dell’elettronica, anche attraverso i nuovi sistemi Gen16 di Zildjian, che già all’inizio di quest’anno vi avevamo presentato attraverso i video del nostro speciale dal Musikmesse di Francoforte. Ascoltare Jacopo è stato davvero un piacere ed un’iniezione di energia enorme, che ci fa come al solito ben sperare per il futuro della musica se messo nelle mani di questi bravissimi e giovani musicisti.
Cesare Petulicchio è stato l’unico artista ad esibirsi con una vera e propria band sul palco, accompagnato al basso & synth da Federico Jolki Palki Camici (Honeybird & The Birdies) e Daniele Gennaretti alla chitarra; i loro ritmi lenti e costantemente in leggera tensione, psichedelici, con la chitarra di Daniele letteralmente immersa nell’effetto echo, ci hanno fatto chiudere gli occhi e compiere un viaggio davvero particolare, non esente da qualche impeto di maggiore cattiveria sempre però molto fugace, sempre a lasciare spazio alla carica ipnotica dei brani. Davvero inaspettato e molto interessante questo volto di Cesare, dato che siamo abituati ad ascoltarlo rincorrere e sottolineare le ritmiche potenti e ossessive del suo compagno di duo Adriano Viterbini nei BSBE, un’anima musicale che abbiamo ascoltato con piacere e che è stata la giusta dose di “calma” (relativa) prima della tempesta.Tempesta che ovviamente è stata ben rappresentata dal primo dei due grandi artisti internazionali presenti all’evento, Mike Mangini. Per anni uno dei turnisti più richiesti negli USA dai maggiori artisti per le proprie registrazioni in studio, Mike è ovviamente oggi ancor più noto per aver sostituito l’altro Mike, Portnoy, dietro le pelli della più famosa progressive metal band esistente, i Dream Theater. Il suo modo di suonare, così particolare e personale, lo ha portato ad acquisire una velocità fuori dal comune, unita ovviamente ad una tecnica ed una potenza che si possono senza alcun dubbio definire “killer”. Oltre al sentirlo suonare, è stato davvero molto istruttivo ascoltare dalla sua viva voce come abbia creato ed impostato un suo personale metodo di approccio allo strumento, un modus operandi assolutamente ponderato e a tratti “matematico”, con tanto di tabelle piene di precise indicazioni maturate negli anni.
Inutile dire che i numerosi fan accorsi all’evento sono rimasti più che soddisfatti dal suo playing, soprattutto quando questo ha riguardato brani dei Dream Theater, aspettativa dei molti fans, di ogni età, che abbiamo visto arrivare indossando magliette della band.
La punta di diamante della serata è stato lo show di colui che è attualmente considerato uno dei più bravi, completi e geniali drummer del pianeta, Mr. Gavin Harrison, batterista di Porcupine Tree e King Crimson. Gavin non ha perso tempo ed ha iniziato il suo set proprio con un brano dei Porcupine Tree, intitolato “The Sound of Muzak“, composizione stupenda e da lui, naturalmente, eseguita alla perfezione. Il suo playing è talmente preciso, vario ed elegante, da rimanere sconcertati e senza parole ad ogni finale di canzone; la padronanza dello strumento di artisti di questa caratura è totale e questo viene così a costituire il prolungamento della persona, delle idee, dell’anima stessa del musicista. Nel caso di Gavin, un’anima multiforme e piena di curiosità, influenzata da moltissimi stili che Harrison è riuscito non solo a fondere, ma anche a reinterpretare.
Oltre a suonare, Gavin si è intrattenuto moltissimo nel rispondere ad ogni tipo di domanda del pubblico, dall’esecuzione di determinati passaggi strumentali, ad argomenti più ostici come le illusioni ritmiche, a domande più simpatiche e personali. Senza alcun fretta, ha dato ogni spiegazione nei minimi dettagli ed era tangibile la sua volontà di aiutare i giovani musicisti ad addentrarsi nel difficilissimo mondo, labirintico, che costituisce il suo stile musicale.Un’altra perla assoluta per l’ottima riuscita della serata, dato testimoniato anche dalla grande affluenza di pubblico, è stata la perfetta resa dei suoni, grazie ovviamente alla buon attrezzatura messa a disposizione da Stazione Birra, grazie al magnifico suono dei piatti Zildjian, ma soprattutto, questo ci preme di più sottolineare, grazie a un preciso fattore umano, la bravura e professionalità di chi si è occupato di tutta la parte tecnica. Sergio Fanton è oramai considerato un’istituzione nel mondo delle batterie ed il suo contributo nell’organizzazione dei vari kit sul palco è stato essenziale. Dietro il banco mixer, invece, un grande amico di MusicOff, Andrea Pellegrini, fonico particolare di Gavin Harrison ma in questo caso responsabile dell’intera serata; con la sua maestria, Andrea ha dato alla splendida cornice visiva un’altrettanto magnifica resa sonora. Vogliamo in questo caso citare le stesse parole di Bob Wiczling (International Marketing Manager), che sul blog ufficiale di Zildjian scriveva pochi giorni fa a proposito di Andrea: “…a brilliant sound engineer who has mixed Gavin’s sound many times. It’s having pro guys like these that make all the difference to these events“. Noi non possiamo che sottoscrivere in pieno questo pensiero!Noi di MusicOff siamo entusiasti di aver partecipato e collaborato a questo evento, di cui vi proponiamo subito un completo servizio fotografico realizzato dalla professionista della fotografia Soukizy e ovviamente alcuni contributi video da noi stessi realizzati, tra cui una bella intervista a Mike Mangini, che vedrete arrivare prossimamente sulle nostre pagine. Nella speranza che questi eventi possano trovare sempre più spazio e più di frequente nel nostro paese, ringraziamo di cuore Yves Tieche e Bob Wiczling di
Zidjian, Roberto Ragazzo e Mauro Antonazzi di Mogar, il grande e sempre “rockissimo” Stefano Sebo Xotta, Sergio Fanton, Andrea Pellegrini, lo Staff di Stazione Birra, Augusto Cherubini dell’omonimo storico negozio romano, il nostro grandissimo amico Mario Contarino, che da appassionato musicista è sempre presente ad ogni evento, ed il nostro grande amico Stefano Noviello; infine permetteteci di citare alcuni elementi del nostro Staff che come al solito sono stati di grande aiuto e di professionalità unica, quali Davide Torre, Ilario Sebastiani e ovviamente uno dei pilastri di questa Redazione, Francesco Sicheri.Godetevi le bellissime foto dell’evento, stay tuned per i video e a presto al prossimo grande speciale di MusicOff!
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