Proprio come i Metallica del “Black Album”, anche i Mastodon, precisamente vent’anni dopo ed anche loro al quinto album, hanno sentito il bisogno di darsi una ripulita e smussare le spigolosità meno amichevoli così da rendersi presentabili al grande pubblico; in virtù di cio Hetfield & co. si affidarono per il cambio di rotta a un navigatore esperto dei territori in cui si volevano addentrare, come Bob Rock (in questo caso cognomen omen, considerando che nel suo curriculum troviamo, tra gli altri, Bon Jovi, Aerosmith, The Cult e Mötley Crüe).
I Mastodon, invece, hanno optato per un sarto alla moda come il superproduttore Mike Elizondo (Eminem, Snoop Dogg, Avenged Sevenfold, Maroon 5…). Il risultato di questa rischiosa collaborazione, “The Hunter“, è riuscito -com’era prevedibile- a polarizzare i fan della band di Atlanta, ma si guadagna comunque la top ten della Billboard 200.Naturalmente “Once More ‘Round the Sun“, il sesto album dei Mastodon, prosegue proprio su questa strada. Gli amanti delle ambiziose epopee narrative a cui il gruppo ci aveva abituato con “Leviathan” e “Crack the Skye” resteranno ancora una volta a bocca asciutta, anche se, rispetto al lavoro precedente, abbiamo un tentativo di riconciliazione con gli elementi più aggressivi, che tuttavia non procedono mai a briglia sciolta ma sono domati e messi al servizio dei brani.Una riconciliazione che deriva anche dall’aver assoldato un produttore dal curriculum più adatto al contesto come Nick Raskulinecz (System of a Down, Foo Fighters, Alice in Chains, Deftones…), il cui bagaglio di esperienze aiuta senza dubbio a rendere avvincente la nuova ricetta dei Mastodon: una formula più semplice e immediata rispetto al passato (con le radici progressive che tanto maestosamente erano fiorite in “Crack the Skye” ora potate e tenute sotto controllo), che cerca l’affermazione mainstream, ma non per questo si appiattisce.
Quella di “Once More ‘Round the Sun” è una tracklist particolarmente dinamica, che alterna brani guidati da riff colossali (“Tread Lightly“, “High Road“, “Chimes at Midnight“…) a canzoni meno bellicose (“The Motherload“, “Asleep in the Deep“…), ma tutte accomunate da un’architettura ripetitiva ma ben sviluppata e soprattutto da un talento invidiabile nel creare ritornelli tremendamente coinvolgenti.Unendo a tutto ciò l’abituale solidità strumentale (con menzione speciale al sempre impeccabile Brann Dailor) e una buona prestazione vocale si ottiene un album trascinante, che risulta godibile nonostante dei testi poco incisivi (si sente l’assenza di un concept forte) e alcuni momenti meno ispirati. Pur non essendo all’altezza dall’apice artistico toccato con i già citati “Leviathan” e “Crack the Skye“, considerando che in questo momento le ambizioni della band di Atlanta sono ben altre, bisogna riconoscere che con “Once More ‘Round The Sun” i Mastodon riescono a coniugare successo commerciale e personalità in maniera estremamente apprezzabile.
Francesco CiceroGenere: Progressive Metal
Line-up:
Troy Sanders – voce, basso
Brent Hinds – voce, chitarra
Brann Dailor – voce, batteria
Bill Kelliher – chitarra
Tracklist:
1. “Tread Lightly”
2. “The Motherload”
3. “High Road”
4. “Once More ‘Round the Sun”
5. “Chimes at Midnight”
6. “Asleep in the Deep”
7. “Feast Your Eyes”
8. “Aunt Lisa”
9. “Ember City”
10. “Halloween”
11. “Diamond in the Witch House”
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