Terminato il contratto con “Underground Operations”, la casa discografica che ha pubblicato i loro primi tre ottimi album, i Protest The Hero decidono di dare una svolta alla loro carriera liberandosi da ogni vincolo creativo; il loro quarto album, infatti, viene finanziato direttamente dai fan, così che la band possa avere il completo controllo sulla musica. “Volition” (il titolo è particolarmente eloquente) nasce, quindi, da una volontà di emancipazione tanto ferrea da portare ad una scelta molto rischiosa, ma assolutamente vincente, sia sul piano economico che su quello musicale.Economicamente, infatti, la campagna lanciata su Indiegogo non solo raggiunge in pochissimi giorni l’obbiettivo iniziale (merito anche di un video di presentazione assolutamente esilarante), ma arriva addirittura a triplicarlo. Inoltre, musicalmente, è fuori da ogni dubbio che i Protest the Hero abbiano ripagato la fiducia dei tantissimi fan che hanno investito su di loro: “Volition” non è solamente l’ennesimo solidissimo lavoro della band, ma contiene anche alcuni dei momenti più epici della loro carriera.
A partire dai due energici brani, la trascinante “Clarity” e l’intensa “Drumhead Trial” (con la partecipazione speciale del labirintico virtuosismo di Ron Jarzombek), che aprono l’album in maniera entusiasmante e ci consentono di individuare immediatamente gli elementi più fortunati di questo lavoro: la chitarra che alterna la sua consistenza tra agile arma da taglio e granitico corpo contundente, l’incredibile flessibilità vocale (arricchita dall’espressività della musicista folk Jadea Kelly) e il songwriting estremamente ispirato.Soprattutto quest’ultimo colpisce fin dal primo ascolto, visto l’incredibile susseguirsi di ritornelli (“Yellow Teeth“, “Without Prejudice“…) e ponti (quello maestoso di “Tilting Against Windmills“) assolutamente memorabili, che riescono a rendere interessante anche i brani meno ispirati che troviamo, principalmente, nella seconda metà dell’album. Episodi, comunque sia, che non offuscano la brillantezza di “Volition“: un lavoro che unisce l’energia del Metalcore, un’attitudine Punk e influenze Post-hardcore in un Progressive Metal realmente interessante ed audace. Un lavoro che riesce nella difficile impresa di unire il gusto nello scrivere brani estremamente orecchiabili e una tecnica mostruosa (da sottolineare, oltre il buon basso, anche la solida prestazione di Chris Adler dei Lamb of God alla batteria), di far sposare melodie accattivanti a soluzioni estremamente intricate.”Volition” non è, musicalmente, un passo rivoluzionario per i Protest the Hero, ma continua sulla strada intrapresa da “Scurrilous“; eppure, la qualità dei brani è tanto alta da rendere questo dato del tutto marginale. La quarta fatica conferma in grande stile che la band canadese è una delle giovani realtà più vivaci ed interessanti degli ultimi anni; “Volition” è un ascolto assolutamente consigliato a tutti gli amanti del Progressive Metal, poiché pur essendo lontani dai canoni classici, è veramente molto difficile trovare lavori così avvincenti e capaci di mediare tra correnti consolidate ed innovative.I fan che hanno finanziato questo album possono affermare con tutta sicurezza di aver fatto un ottimo investimento e possono tranquillamente vantarsi di aver consentito ai Protest the Hero di travolgerci, ancora una volta, con una magnifica tempesta di emozioni
Francesco CiceroAlbum in Streaming al seguente LINKGenere: Progressive MetalLine-up:
Rody Walker — voci
Tim Millar — chitarre, piano
Luke Hoskin — chitarre
Arif Mirabdolbaghi – bassoOspiti:
Chris Adler – batteria
Jadea Kelly — voce nei brani 1, 4, 5, 6
Kayla Howran — voce nel brano 2
Mark Iannelli — voce nel brano 7
AJ Kolar — voce nel brano 7
Todd Kowalski — voce nel brano 9
Kevin Lewis — voce nel brano 11
Josh Hainge — voce nel brano 11
Marc Palin — voce nel brano 11
Ron Jarzombek — chitarra nel brano 2
Wyatt Schutt — chitarra nel brano 5
Raha Javanfar — violino nei brani 1, 2, 5, 8
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