HomeMusica e CulturaDischi & LibriDulcamara – Uomo con cane

Dulcamara – Uomo con cane

C’è sempre un po’ di diffidenza davanti alla parola “pop”. Un genere emblematico, certo. Per alcuni versi discutibilissimo. Ma in realtà fare del buon pop non è affatto semplice. Anzi, è assai arduo. Se non altro è decisamente difficile riuscire a maneggiarlo con cura e perseguirlo senza affondare nel bana

C’è sempre un po’ di diffidenza davanti alla parola “pop”. Un genere emblematico, certo. Per alcuni versi discutibilissimo. Ma in realtà fare del buon pop non è affatto semplice. Anzi, è assai arduo. Se non altro è decisamente difficile riuscire a maneggiarlo con cura e perseguirlo senza affondare nel banale, nel già sentito e risentito, nel ridicolo. Ci vuole insomma un particolare estro, una chiara sensibilità per sviluppare con discrezione e gusto tale genere, sempre visto con estrema diffidenza da chi pretende ben altro dalla musica, così pieno di risorse se inteso ed esplorato attraverso chiavi di lettura idonee, originali. Nell’ultimo decennio, sia all’interno del mainstream, sia nell’indie nostrano, ci sono stati determinati, validi, gruppi ed interpreti solisti che sono riusciti ad emergere e a stagliarsi attraverso quell’immediatezza, quella leggerezza tipiche proprio del pop.E bisogna dire che Mattia Zani, con il suo progetto Dulcamara, ha fatto del pop e delle sue più intriganti ramificazioni il proprio marchio di fabbrica, o meglio il punto di partenza per spingersi continuamente oltre. Da questo punto di vista anche la terza fatica in studio del talentuoso artista emiliano, intitolata Uomo Con Cane e pubblicata per la Sounday con distribuzione Venus, non fa una grinza. Orecchiabilità, morbidezza, melodia, pragmatismo, fantasia, concisione e labili legami con la forma-canzone sono un po’ le componenti più lampanti che danno all’intera raccolta un’accezione quanto più vicina alla musica leggera italiana. Guai però ad inquadrare Uomo Con Canecome il classico disco furbo, semplice, sopravvalutato o addirittura superficiale! 

Qui dentro c’è grande ricerca sonora, nonché testuale. Ci sono spunti tanto pregevoli quanto deliziosi. Ci sono sfumature inattese e gradevoli, contaminazioni ripetute, mai casuali e quindi azzeccate. E ci sono poi episodi geniali dal taglio più sintetico, o elettronico che dir si voglia, prontamente seguiti da parentesi acustiche, minimaliste, addolcite da sapienti, suggestive aperture indie-folk e country oppure rinfrescate da curiose soluzioni sonore ricche di colori. Si tratta di divagazioni forse leggermente bizzarre ma non per questo pacchiane e sconcertanti. Insomma: passaggi inopportuni e cadute di stile sono tenute ben alla larga in questo Lp. Un paio di esempi? Sicuramente “Epoca, “A Casa In Tempo Per L’Estate“,”Trinidad e “La Strada Del Ritorno, tracce, queste, godibili e che spesso finiscono per ricordare non solo il Jovanotti di Capo Hornma anche il Cremonini meno radiofonico (quello di Maggese, per intenderci). Evidenti sono anche le influenze battistiane (Dimenticare Ricordare) e, in particolar modo, caposseliane, specialmente nell’impostazione canora di alcuni pezzi e nell’approccio generale (si prendano in considerazioni le strofe di Fortuna). A regnare è comunque la sincerità, la flebile e piacevole malinconia, il tocco spesso e volentieri naif, nonché le osservazioni vagamente ironiche, a tratti surreali. Interessanti e discreti sono senz’altro gli arrangiamenti, molto eleganti e raffinati, con gli strumenti sempre ben dosati e mai invadenti. Necessari in qualche pezzo i fiati, così come i sintetizzatori e le chitarre elettriche. Ma a colpire, a convincere continuamente, è di sicuro la scrittura di Dulcamara, mai sopra le righe e comunque sorprendente nella sua globalità. La sua poetica spicca per la scaltrezza nell’incastonare una miriade di parole in una manciata di minuti, quelli che caratterizzano le singole canzoni. Rime a volte inusuali – ma concrete – e registri lessicali visionari e puntualmente calzanti fanno il resto. Difficile trovare brani deludenti in questo album, anche perché ognuno di essi ha puntualmente un espediente, un elemento capace di esaltarli e di renderli efficaci, frizzanti. 

Registrato in gran parte presso il Duna Studio di Russi, nel ravennate, Uomo Con Cane giunge a circa due anni di distanza dal precedente Il Buio, altro grande lavoro passato troppo inosservato. La speranza è che ciò non accada anche per questo ennesimo, grazioso, gioiellino.

Alessandro BasileGenere: Pop, Indie, Alternativo, Folk

Line-up:
Mattia Zani – voce, piano, organo, synth, clavinet
Nicola Valtancoli – batteria
Marco Manzoni – basso
Thomas Festa – chitarre elettriche e acustiche

Artisti simili consigliati: Colapesce, Dimartino, Saluti Da Saturno, Alessandro Fiori, Dente

Tracklist:
1. Epoca
2. Fortuna
3. A Casa In Tempo Per L’Estate
4. Trinidad
5. La Strada Del Ritorno
6. Nonsodove
7. Il Pazzo Giù All’Angolo
8. Dimenticare Ricordare
9. Ora Come Allora
10. Parlarti Piano
11. Giugno ‘99
12. Tutto Passa Per Tornare
13. Uomo Con CaneDi seguito, oltre al video ufficiale per il brano “La strada del ritorno”, vi linkiamo la cover del brano dei Bright Eyes “Lua”