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Routing – Riccardo Onori Live Rig Pt.2

Realizzare una pedaliera per un tour di 100 date e non avere mai problemi non è un caso., la strada che porta a certi risultati è davvero lunga e frutto di molti esperimenti; cercherò qui di spiegarvela. Ogni volta che si prepara un set-up cerchiamo di ragionare sulle situazioni reali di uso e sulle necessità che p

Realizzare una pedaliera per un tour di 100 date e non avere mai problemi non è un caso., la strada che porta a certi risultati è davvero lunga e frutto di molti esperimenti; cercherò qui di spiegarvela. Ogni volta che si prepara un set-up cerchiamo di ragionare sulle situazioni reali di uso e sulle necessità che potrebbero sorgere in ogni momento.
È l’esperienza la guida principale, bisogna arrivare ad immaginarsi la situazione più paradossale e prevenirla, in modo da permettere al musicista di poter arrivare comunque a fine serata. Sempre che vi sia un problema. Ma prevenire che ci sia un problema è una sfida ancora superiore.

L’argomento cruciale in questo caso è la zona alimentazioni, e la parola d’ordine è: sovra-dimensionare. Un buon alimentatore non deve solamente essere ben filtrato e stabilizzato, con più canali separati per eliminare il rischio di loop di massa (e conseguente ronzio), ma deve essere studiato e realizzato per non arrivare mai al punto in cui possano verificarsi delle rotture.
Il segreto è semplicissimo e consiste nel marginare ogni canale, in modo da dare circa il doppio della corrente effettivamente necessaria. In questo modo si ha la ragionevole sicurezza di una buona affidabilità.
L’esempio è presto fatto: se si deve alimentare un pedale con un assorbimento di 200mA si mette a disposizione un alimentatore che abbia la capacità di fornire almeno 4-500mA. In questo modo il trasformatore non produce calore, con conseguente peggioramento di prestazioni e durata nel tempo, e il regolatore lavora con dissipatori ben dimensionati, con conseguente abbassamento delle temperature di esercizio.
Quando si installa una sezione di alimentazione i risultati debbono essere garantiti quindi in termini di massima silenziosità e indistruttibilità.

Nel caso di Riccardo Onori, per l’Ora Live Tour di Lorenzo Jovanotti, abbiamo fornito il suo set-up di due alimentatori fuori dal comune. Il primo alimenta la zona pedaliere, il secondo la zona a rack.
Vediamo in questo articolo la sezione di alimentazione delle due pedaliere a terra e vediamo che si compone di ben 6 canali separati, 3 per la pedaliera Master e 3 per la pedaliera di Input.

  • Canale 1 (nero, led verde): 9Vac 850mA per la pedaliera midi Ground Control Pro
  • Canale 2 (bianco, led blu): 9Vac 850mA per il Masotti TB6
  • Canale 3 (grigio, led rosso): 9Vac 1,7A per il Whammy
  • Canale 4 (verde, led verde): 9Vdc 500mA per il Line6 G30
  • Canale 5 (giallo, led giallo): 9Vdc 300mA per i buffer, il wah e wah pads della pedaliera di ingresso
  • Canale 6 (blu, led rosso): 9Vdc 300mA per i vari pedalini della pedaliera Master

I colori sono stati scelti per semplificare l’individuazione live della linea di alimentazione da parte del backliner, in modo che possa operare senza l’uso di un manuale o di segnalazioni scritte, anche al buio.
Ogni linea di alimentazione prevede un fusibile auto-ripristinabile che permette di evitare danni in caso di corto circuito e l’immediato ripristino della linea una volta risolto il corto, senza la necessità di smontare l’alimentatore per cambiare il fusibile.
Le alimentazioni vengono poi inviate dalla pedaliera Master alla pedaliera di Input attraverso un cavo custom con connettori XLR Neutrik a 6 poli (un canale di alimentazione ogni 2 poli, per un totale di 3). Essenzialmente per raggruppare in un’unica zona la sezione di alimentazione, ma anche per allontanare il più possibile i trasformatori dalla sezione di ingresso e dal Wah Wah, così sensibili ai flussi dispersi dai trasformatori stessi.

Le linee guida spiegate fino a questo momento sono state usate anche nella gestione del MIDI: sono stati previsti infatti ben 12 MIDI-Buffer attivi in tutto il set-up. Perché? Semplicissimo: si ha in questo modo la possibilità di gestione in parallelo dell’intera catena midi e si evitano incompatibilità tra le varie macchine, ritardi conseguenti al passaggio in serie e, soprattutto, l’affidabilità.
Pensate al caso in cui una macchina MIDI dovesse avere un problema: se il passaggio è seriale l’intera catena è interrotta dal punto dove si è verificato in poi, rendendo impossibile l’uso delle altre macchine via MIDI; se la catena è organizzata in parallelo, il problema viene invece circoscritto al punto in cui si è verificato.

Abbiamo installato quindi sulla Patch Box della pedaliera Master un Quadra Thru della Midi Solutions e sul Main Rack un T8, sempre della Midi Solutions.
Il Quadra Thru riceve il segnale dalla Ground Control Pro, da cui viene alimentato e distribuisce il segnale in questo modo:

  • Out 1: TB6
  • Out 2: Main Rack
  • Out 3: Whammy
  • Out 4: spare (riserva)

È inoltre previsto, come accennavamo nell’articolo precedente, un Input Midi sulla Patch Box che permette di usare una pedaliera in remoto (come Master generale) da parte del backliner, il grande Max Flego, nei momenti in cui Riccardo Onori è lontano dalla pedaliera per esigenze di spettacolo. In questo modo l’invio dei preset e dei controlli in tempo reale è comunque possibile, sia attraverso la pedaliera Master, che per mezzo di un sequencer. Versatilità assoluta!

La serenità non ha prezzo, per tutto il resto c’è Mas…tercard!

Pierangelo Mezzabarba<<<< VAI ALLA PRIMA PUNTATA

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