Tutti noi amanti delle sei corde arriviamo al punto di scoprire, dopo un’attenta ricerca, una tipologia ed una marca di corde cui affezionarci per resa e comodità, con la quale ci sentiamo a nostro agio sia per quanto riguarda la sensazione tattile che per la questione timbrica e le relative sfumature generate.
Le corde, per un chitarrista, sono essenziali per completare il proprio suono proprio come il plettro, la chitarra, l’amplificatore e tutto il resto della strumentazione. Fondamentale è saperle trattare alla giusta maniera per preservarne la durata e per avere un suono sempre intonato e soddisfacente. Credo che non sia molto difficile per le nostre dita abituarsi ad un tipo di corda nuovo, tranne per la scalatura ovviamente, anche se intendo per esempio passare di colpo da una scalatura 0.9 a una 0.11 o viceversa, non cambiamenti molto meno traumatici e spesso consigliabili.Penso, invece, che sia difficile per il nostro orecchio, soprattutto se affinato da anni di esperienza che ci rendono in grado di notare le più piccole differenze, non percepire un più o meno lieve cambiamento. Avrete sicuramente provato a sostituire una corda saltata con una di diverso marchio o addirittura anche con una di diversa scalatura rispetto alle altre: la differenza è spesso notevole!Per “scovare” le corde più adatte a noi è essenziale mettere in conto di provarne il più possibile senza fermarsi subito al tal marchio solo perchè lo usa un chitarrista che ci piace o per colpa/merito di qualche trovata pubblicitaria (vedi le corde “signature”). Inoltre, nel caso di diversi tipi di chitarra (elettrica, classica, acustica e semiacustica) e suonando generi musicali diversi, la scelta potrebbe ampliarsi a più di un tipo di corde!
Ho spesso sentito da gente che suona da parecchio tempo dire che la corda non cambia il suono e anche sotto le dita non si sente poi così tanto la differenza (erronamente confondendo il “non si sente” col “non la fa” e banalizzando il tutto col pur vero ma sterile concetto che “se uno è bravo suona anche con la scopa”). Io credo, invece, che la scelta di queste apparentemente semplici strutture metalliche su cui scivolano le nostre dita, sia fondamentale per completare al 100% il nostro suono.Ma come scegliere e quando trovare il tempo di sperimentare? Innanzitutto, potremmo approfittare dello studio per cercare la corda più adatta a noi, proprio perchè passando molte ore sullo strumento risulterebbe molto più facile capire tutte le differenze, coglierne le sfumature, la timbrica e anche la comodità a lungo termine.
Di tipologie di corde per fortuna ne esistono veramente tante, da quelle ad anima esagonale o rotonda, a quelle con una durata maggiore garantita da un certo tipo di rivestimento, a quelle fatte con le più diverse leghe metalliche (fino all’acciaio inossidabile) con rese timbriche diverse, fino a scelte più estreme come quelle colorate o che si illuminano al buio. Quindi c’è solo l’imbarazzo della scelta, per non parlare poi della scalatura (scelta tra quelle proposte in commercio o totalmente custom).
Vorrei segnalare che se per disgrazia qualcuno fosse allergico al nickel, il mercato offre anche corde che ne sono prive!Due aspetti essenziali, parlando di corde, sono il montaggio e la manutenzione (trovate un interessante video sulle procedure corrette proprio qui su MusicOff), argomenti che possono sembrare banali e vengono spesso gestiti con troppa fretta. Alcuni chitarristi, per lo più principianti, ma non solo, si fanno montare regolarmente le corde dal negoziante o liutaio di fiducia ed è questa è un’abitudine quantomeno da riconsiderare, a meno che non si stia toccando il setup generale dello strumento, perchè nel momento del bisogno può diventare davvero un problema la sostituzione di una corda, per esempio durante un live.
Montare male una corda vuol dire accorciarne la durata e, garantito al 100%, avere dei problemi mentre suoniamo quali l’intonazione, la continua scordatura della chitarra, soprattutto se usiamo anche la leva, fino alla rottura precoce!
Quest’ultimo caso potrebbe però anche verificarsi perchè le corde sono state per molto tempo in un negozio invendute o ferme nella custodia della nostra chitarra e quindi rese più fragili dal tempo e da eventuali sbalzi climatici (basti pensare ai tanti di noi che combattono con l’umidità in certe stagioni). Oppure, potrebbe capitare se la corda durante il montaggio viene distrattamente piegata: questo avviene perchè il materiale e la struttura di cui è fatta sopporta benissimo le tensioni (come bending anche da un tono e mezzo), ma non altrettanto bene le malaugurate pieghe ad angolo.
Un’altra causa della rottura di una corda è il plettro.: se consumato e di materiale piuttosto “heavy” può letteralmente “grattuggiare” la corda fino a farla saltare ed è quindi importante controllarne ogni tanto le condizioni (oltretutto, se deteriorato, anche la timbrica ne risentirà).Essenziale è la pulizia: accade raramente che un chitarrista, finite le prove o lo studio, prenda un panno e pulisca le corde (sopra e anche sotto, dove rimangono i microframmenti di pelle e sporcizia).
Pulirle ogni qualvolta si smette di suonare, magari con un prodotto idoneo, è un’abitudine che tutti dovrebbero prendere perchè allunga notevolmente la vita della corda, le fa perdere brillantezza e suono molto meno velocemente e, quindi, ci fa risparmiare parecchi soldini. Più la corda è pulita, più godrete delle sue vibrazioni, il suono risulterà più corposo, avvolgente e ricco di armoniche!In linea con quanto detto finora, è molto utile rodare bene le corde appena montate prima di iniziare a suonare. La corda nuova è priva di qualsiasi “identità”, sta a noi quindi dargli un’impostazione ben salda che segua al meglio il nostro tocco! Generalmente, c’è da tenere presente che le corde sono pur sempre in metallo e con il tempo si ossidano perdendo di conseguenza pian piano brillantezza. Quindi è consigliabile cambiarle, anche se magari hanno ancora un bell’aspetto, soprattutto se si ha in programma un concerto o una registrazione; è basilare in questi casi cambiarle e rodarle in modo da avere suono e stabilità ai massimi livelli!
Credo che sia importante e bellissimo riuscire a trovare le corde che più ci identificano e che rendono agevole il nostro playing ed è bellissimo riuscire a scovare e a capire, dopo un’accurata ricerca, tutte le piccole differenze e sfumature che possono regalarci, unite a tutti i nostri altri strumenti e alla nostra bravura!A questo punto non posso far altro che rimandarvi a un bel topic sul forum già avviato da tempo, in cui potremo approfondire il discorso e segnalare ogni nostra preferenza in fatto di corde!
Buona musica,Renato Corti
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