Correva l’autunno dell’83 e passavo la mia ennesima settimana in castigo chiuso in camera, nella mia casa sita in un piccolissimo Comune in provincia di Milano. Condividevo questo supplizio con i miei amici ed era effettivamente l’unico mezzo a disposizione dei nostri genitori per farci studiare un po’, per dare tregua al Vigile Clelio (perennemente impegnato a controllare le scorribande della gang) e alle mamme delle ragazze dell’ Istituto Magistrale… Durante un giorno di prigionia, passò un amico a farmi copiare i propri compiti. Con se aveva una strana chitarra trovata in cantina, forse appartenuta a uno zio. Cominciammo ad imbracciarla facendo gli scemi davanti allo specchio, scimmiottando le gesta delle classiche Rock Star. Ricordo ancora la frase: “Ma la chitarra non ha sei corde? Perchè questa ne ha quattro?”. Risposta: “Boh”… Scoprii solo dopo alcune settimane che si trattava di un basso e in special modo di un EKO Violin Bass.L’amico tornò a casa lasciando questa strana chitarra a quattro corde appoggiata dietro la porta e l’ultimo giorno di segregazione, sopraffatto dalla noia, la ripresi in mano cominciando a giocarci seduto sul letto. Nonostante il manico ad arco e l’accordatura improbabile, iniziai a cercare a orecchio le melodie di canzoni di un disco dei Genesis di mio fratello. In poco tempo la libidine per questa novità prese il sopravvento su tutto!!! Ormai ero posseduto dal basso elettrico e dalla musica, che fino a quel momento non avevo praticamente mai ascoltato. Mi piaceva “suonare” e mi solleticava l’idea di fare colpo su quella brunetta dell’Istituto Magistrale…Ormai è passato un po’ di tempo e spesso mi domando cosa farei oggi se anziché il basso quel mio amico avesse dimenticato una tastiera o un sax, o se addirittura non avesse portato nessuno strumento. Quasi sicuramente non sarei un musicista (qualcuno con le orecchie fini l’avrebbe preferito). Da autodidatta totale (andavo malissimo a scuola e quindi niente maestro di musica) oggi faccio del Basso elettrico e della musica in generale la mia professione e quella passione nata per puro caso mi ha portato a lavorare seriamente in tre settori ben distinti. Sono un fonico e titolare di uno studio di registrazione, concepito in collaborazione con un ricercatore di acustica. Lo studio ha delle caratteristiche uniche, che permettono riprese microfoniche incredibili anche in binaurale • Da anni sono docente di basso elettrico presso la Fondazione Luigi Piseri di Brugherio (MI) e insegno anche privatamente presso il mio studio • Sempre nelle scuole di musica tengo dei corsi di produzione musicale, simulando per filo e per segno i passaggi che portano alla realizzazione di un prodotto professionale finito (ma per spiegalo nel dettaglio dovrei scrivere due pagine).Ovviamente bassista!Non so quante serate abbia fatto nella mia vita , ma oggi ho più che dimezzato preferendo la qualità alla quantità. Collaboro come session man in diversi studi dell’hinterland e per Mediaset. Musicalmente adoro partecipare a progetti musicalmente stimolanti anche se fuori mercato e frequentare un sottobosco di musicisti incredibili, sconosciuti ai più! Sono endorser e dimostratore Italiano per Warwick e MXR. Mi ritengo soddisfatto di questo mestiere che regala sempre emozioni e sorprese. Raccolgo dei buoni feedback e continuo ad imparare sia in ambito musicale che in campo acustico. Cambierei questa professione solo per fare la guardia forestale in un grande parco naturale. Concludo dicendo che se vi siete dovuti sciroppare questa mia presentazione, e’ solo per colpa di Thomas Colasanti: mi ha proposto di scrivere per il futuro alcuni articoli riguardanti le esperienze di vita vissuta in ambito musicale, quindi prendetevela con Lui.Gigi de Martino – http://www.myspace.com/thegigidemartinoAh, dimenticavo… La brunetta dell’istituto magistrale e’ poi diventata la Madre dei miei figli.
Biografia di Gigi de Martino
Correva l'autunno dell'83 e passavo la mia ennesima settimana in castigo chiuso in camera, nella mia casa sita in un piccolissimo Comune in provincia di Milano.
Condividevo questo supplizio con i miei amici ed era effettivamente l'unico mezzo a disposizione dei nostri genitori per farci studiare un po', per dare
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