Eccoci dunque alle nostre triadi! Partiamo dal principio! Cosa significa “triade”? Risposta tra le più semplici: “E’ la sovrapposizione di tre note!” Trova ampie applicazioni in tutta la musica moderna, ma soprattutto nella fusion! Prendiamo in esame delle triadi con intervalli di terza che connettono tra loro i vari gradi della nostra amica a tre note!
Cominciamo col dire che la triade è una entità armonica ben definita e molto stabile, data la particolare correlazione fra i suoi intervalli interni.
Di conseguenza è molto facile da gestire ed è molto efficace per i suoi risultati sonori.
Utilizzando un pizzico di aritmetica, possiamo renderci conto di quante sono le forme possibili di una triade Maggiore.
Dato che abbiamo tre voci… combinandole tra loro, ci accorgeremo che le possibili combinazioni sono esattamente SEI (1/3/5; 1/5/3; 3/5/1; 3/1/5; 5/1/3/; 5/3/1).
Sulla chitarra però l’aritmetica, non va sempre d’accordo con le dita e ci accorgiamo rapidamente che la maggior parte delle diteggiature offerteci dalla nostra amica a sei corde non possono venir effettuate per ovvi motivi tecnici.
Ne rimangono a disposizione solo un paio di dozzine!
Bisogna soffermarsi un attimo (e magari rimanerci per qualche minuto in più…) su quel che riguarda le applicazioni triadiche.
Ci consentono un’evoluzione stilistica, sia sotto il profilo armonico/ritmico, che melodico.
Il primo ci permette di accompagnare utilizzando degli accordi con delle sonorità molto più svuotate senza appesantire l’accompagnamento con gli accordi del “chitarrista dell’altro secolo”.
Il secondo ci libera dal suono scalare e ci permette di predisporre l’orecchio a nuove ed inesplorate sonorità che comunque hanno una struttura armonica ben definita!
E’ bene ricordare due cose fondamentali:
- MAGGIORI – Tonica 3°mag 5°giusta
- MINORI – Tonica 3°minore 5°giusta
- DIMINUITE – Tonica 3°minore 5°diminuita
- AUMENTATE – Tonica 3°maggiore 5°aumentata
- SUS 2 – Tonica 2°maggiore 5°giusta
- SUS 4 – Tonica 4°giusta 5°giusta
Come studiare le triadi?Cerchiamo possibilmente di non impararle “beceramente” come se fosse un capitolo del Vangelo, ma concentriamoci, facendo uno sforzo non indifferente, cercando di “visualizzarle” sulla fretboard del basso, ancor prima di mettervi le mani sopra. In buona sostanza il lavoro da fare è questo:
- Esaminiamo attentamente lo schema contenente le triadi
- Cerchiamo dei punti di riferimento, ad esempio le Toniche che sono rappresentate dai pallini più scuri, cercando di impadronirci anche della struttura intrinseca di ogni triade, cioè imparando bene la collocazione di terze e quinte in ogni posizione
- Fissiamoci nella testa le posizioni, applicandole ad un basso ” immaginario” che andremo a realizzare nella nostra testa
- Una volta che abbiamo queste posizioni indelebilmente presenti nella testa, prendiamo il nostro basso dal fodero e, senza più guardare lo schema, proviamo a metterle in pratica.
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