Tante volte nella vita siamo costretti a cambiare strada anche rinunciando a ciò che più ci preme. Fortunatamente però questi cambiamenti possono portare inaspettatamente a piacevoli conseguenze. Questo è il caso di Luca “Luvi” Villani, ideatore e deus ex machina della I-Spira, marchio ormai noto da qualche anno a tutti i chitarristi italiani e non solo, per la costruzione di pickup di altissima qualità.
I-Spira nasce nel 2004 quando, dopo anni come musicista, Luca si ritrovò nella condizione di dover cercare una nuova via di sostentamento a causa della intricata situazione della musica dal vivo. Dopo alcuni trascorsi ed importanti esperienze di collaborazione con altri marchi del settore, Luca decise infatti di lanciarsi in una personale avventura come costruttore.
La scelta compiuta ovviamente era allora come oggi una scelta rischiosa ma anche di grande valore, nel tentativo di proporre qualcosa che non andasse a ricalcare, perlomeno in prima battuta, sonorità e prodotti già noti, vista anche l’ipersaturazione del mercato chitarristico. L’esperienza maturata sul campo in prima linea come chitarrista ha permesso a Luca Villani di poter progettare e realizzare dei prodotti con delle finalità ben specifiche, volte a coprire delle lacune e delle necessità riscontrate personalmente. Questa esperienza ha permesso a Luca di prevedere inoltre quelle che sarebbero potute essere le risposte alla presentazione di un prodotto totalmente al di fuori degli schemi, così da poter coniugare nel progetto finale una spinta innovatrice ad un prodotto commercialmente valido.
Fin dalla nascita caratteristica principale di I-Spira è il rapporto con la rete, strumento di comunicazione ormai indispensabile, ad aver rappresentato il primo e più importante veicolo di diffusione del marchio e soprattutto ad aver consentito fin da subito una stretta comunicazione fra il costruttore e l’acquirente. Comunicazione importante oltre ogni modo sia per il costruttore per potersi mettere a completa disposizione del cliente, sia per quest’ultimo per poter avere tutti i chiarimenti del caso al momento dell’acquisto.
Partendo quindi dal presupposto di voler ricalcare la tradizione sonora apportando però un contributo non marginale, la produzione I-Spira si è andata diversificando nel corso di questi sei anni in diversi rami, aprendo le proprie “spire” così da poter inglobare anche quei generi musicali probabilmente distanti dal background personale del suo fondatore. Di nuovo la grande esperienza come musicista di Luca ha giocato un ruolo fondamentale nella diversificazione dei prodotti così da poter mirare fin da subito con precisione all’obbiettivo ed ai destinatari dei propri pickup. Il catalogo al giorno d’oggi offre una variegata possibilità di scelta per tutti i gusti musicali e merita un encomio in particolare per non aver mai visto ritirato nessun articolo a causa della mancata accettazione da parte dell’utenza, sintomo certo di una progettazione ben finalizzata.
Blues, Rock, Fusion, Metal, vintage e moderno, ce n’è davvero per tutti i gusti: dopo aver iniziato con progetti totalmente originali I-Spira propone oggi anche delle rivisitazioni dei suoni che hanno fatto la storia della chitarra. La riproposizione di sonorità già ben note è stata una sfida personale per Luca, il quale da grande amante di suoni vintage si è immerso totalmente nel tentativo di produrre delle serie che rispecchiassero il suo ideale riguardo quei suoni che hanno inondato i dischi più famosi. Come tutti i prodotti I-Spira anche questa serie, denominata “Storica”, è interamente assemblata a mano e seppur ricalcando sonorità passate è realizzata con una logica moderna. Questa è riscontrabile ad esempio nell’utilizzo della tecnica di avvolgimento automatizzato di precisione delle bobine, la stessa utilizzata per le serie basate su progetto originale.
La serie “Storica” offre due tipi di humbucker rispettivamente chiamati “Mito” e “Intenso” e due single coil, “Antico” e “Delta”. Le serie “Moderne” invece propongono una lunga lista di single coil dalle diverse timbriche diversificati fra set per Stratocaster e per Telecaster, oltre che un’altrettanto vasta e variegata gamma di humbucker.
Ultimissima novità di casa I-Spira è la nuova serie SW. SW, sigla derivante da “Scatter Wound”, che oltre ad essere assemblata manualmente come tutte le altre, prevede una guida manuale del filo.
Quest’ultima operazione distribuisce i valori della capacità elettrica dei pickup in maniera diversa e li rende, a parità di spire, più ariosi, brillanti, con maggiore dinamica e bassi più definiti.
Peculiarità non trascurabile riguardo la SW, sempre derivante dalla guida manuale del filo, è che nelle repliche vintage, esattamente come succedeva una volta, nessun pickup è esattamente uguale all’altro.
La serie I-Spira “SW” raggruppa un modello per Telecaster chiamato TSW, per Stratocaster SSW, modelli P90 detti 90SW in versione “Dog-Ear” e “Soapbar” e modelli humbucker denominati HSW. Ogni modello base della serie può essere personalizzato ogni volta su richiesta e specifica esigenza del cliente ed è anche disponibile in una variante accuratamente invecchiata denominata “real relic”.
Come potrete intuire dal nome, la modifica “real relic” consiste nel creare prodotti ovviamente nuovi, ma trattati in modo che siano indistinguibili esteticamente da un pickup che ha suonato per anni su un palcoscenico, sia a livello di ossidazione che di colore degli avvolgimenti.
Le novità che Luca ci racconta sono molte ma non sono assolutamente finite, perché proprio negli ultimi tempi la produzione I-Spira, finora legata al mondo chitarristico, ha provato finalmente a saltare il guado e lanciarsi anche nella realizzazione di pickup per basso.
Il catalogo per bassisti è gustoso tanto quanto quello per chitarristi infatti offre pickup per Jazz Bass a quattro e cinque corde, modelli Precision Bass da quattro e cinque corde (split), Music Man sempre per quattro e cinque corde e modelli Soapbar a quattro, cinque e sei corde.
Tutte le serie per basso sono basate sul prototipo di partenza per Jazz Bass; si tratta di pickup a poli singoli con una caratteristica particolare, infatti sotto ad ogni polo vi è un magnete al neodimio. Questa costruzione conferisce un attacco tale da permettere di bucare il mix del gruppo senza sforzi oltre che ad un livello di uscita molto alto, pur mantenendo l’espressività di un pickup a bassa potenza.
Dopo sei anni I-Spira è riuscita a far breccia in un mercato oltremodo difficile e a conquistare il cuore di tantissimi chitarristi con un prodotto che porta sempre ben in vista la bandiera tricolore e non ha nulla da invidiare a nessuno dei marchi più blasonati.
Parlare con Luca è un piacere e dalle sue parole traspare la grande passione che contraddistingue solamente i migliori prodotti.
In un momento come quello attuale, in cui è difficile orientarsi tra le moltissime uscite e rivisitazioni di concetti fin troppo conosciuti, la realtà di I-Spira e Luca Villani sono sicuramente una gran ventata d’aria fresca. Una ventata che fa sperare in un futuro florido in cui verranno finalmente premiati quei costruttori come Luca che, in primis per la voglia di mettersi in gioco, hanno continuato imperterriti nel loro lavoro anche nei momenti più difficili.Francesco “edward84” Sicheri
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