Eccoci per la prima volta a parlare di Organo Hammond e di Blues. Non possiamo che affrontare l’argomento con l’artista di punta del panorama organistico nazionale e non solo.
Alberto Marsico è nato a Torino nel 1966. È attivo a livello professionale da circa venticinque anni come organista e tastierista; la sua passione per l’organo Hammond nasce però nel 1994, dopo aver frequentato i seminari di Jack McDuff a Genova.
Proprio nel 1994 incide il disco “Hammond Blood” , ormai un disco “cult” degli appassionati di organo Hammond, che è stato il primo disco di un “Organ trio” registrato in Italia.
Nella sua ventennale carriera ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi del firmamento jazzistico mondiale come (tra gli altri) Jimmy Cobb, Jimmy Witherspoon, Bobby Durham, Kenny Burrell, Joey De Francesco, Jesse Davis e Alvin Queen. Si è esibito e ha inciso dischi in tutto il mondo: Los Angeles, San Francisco, Mosca, Sydney, Singapore, Oslo, Berlino, Madrid, Parigi, Amsterdam, Bruxelles e ha tenuto seminari in numerosi conservatori europei. Da tempo fa parte del team di Jazzitalia (www.jazzitalia.net) per il quale pubblica lezioni on-line riguardanti l’organo Hammond, la sua storia, la tecnica e i suoi maestri. Nel 2005 un altro sogno si realizza: viene chiamato dal Beatles Fan Club Italia, in occasione del trentennale della sua fondazione, per registrare un cd celebrativo. Proprio in questa occasione varca la soglia del mitico Studio 2 di Abbey Road a Londra ed all’organo ove si sedettero Paul McCartney e Billy Preston registra due brani dei Beatles.
Come forse alcuni di voi ricorderanno, è stato recentemente invitato a partecipare ad una puntata della trasmissione “Superquark”, condotta da Piero Angela, in qualità di musicista esperto dell’organo Hammond, del quale può dirsi certamente uno dei massimi specialisti europei. Tra le altre cose è anche co-progettista ed endorser delle tastiere KeyB Organ, strumenti orientati specificamente alla riproduzione del suono dell’organo Hammond.
rto è stato il post-video, quando gli abbiamo chiesto (a turno) di suonare un po’ di pezzi tra i nostri preferiti e lui (come una sorta di human juke-box) ci ha mostrato quanto il suo playing sia poliedrico passando dai classici del Jazz al blues di Booker T, per arrivare fino all’hard-rock dei Deep Purple.
A proposito di video; la scelta del brano è stata davvero durissima. Ogni “take” era a suo modo straordinaria ed alla fine abbiamo optato per questo brano perché forse è uno di quelli che meglio mostra la straordinaria tecnica e sensibilità artistica di Alberto. Potrete apprezzare come lui mantenga una linea di basso impeccabile con la mano sinistra mentre con la destra suona cose che… beh lo lasciamo scoprire a voi. Si parte. Come al solito potrete scaricare da QUI una approfondimento con l’intervista ad Alberto.
Realizzazione a cura di Studio Blu 2.0 – http://www.blu2zero.com
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