Ricordi di grande effetto quelli richiamati da David Gilmour in un’intervista risalente al 2015 nella quale rammentava un paio di incontri con Jimi Hendrix.
Poche parole ma che catapultano istantaneamente indietro di diversi decenni quelle rilasciate dall’ex Pink Floyd al magazine MOJO e pubblicate nel numero di ottobre di cinque anni fa.
Indietro fino agli anni ’60, per la precisione: periodo dei primissimi incontri tra i due giganti della chitarra, uno all’epoca sulla cresta dell’onda e l’altro ancora in attesa di consacrarsi definitivamente grazie al suo ingresso nella band di Roger Waters.
Il primo episodio, che dovrebbe essere datato settembre 1966 stando ai riscontri disseminati in Rete, ci porta nel prestigioso quartiere londinese di South Kensington, dove un Hendrix ancora in ascesa si unì ai Trinity di Brian Auger e Julie Driscoll sul palco del Blaise per una jam; tra il pubblico c’era Gilmour, che dichiarò: “Il locale era pieno di gente del tipo Beatles o Rolling Stones, così c’era da pensare che sarebbe successo qualcosa. Arrivò questo ragazzo con una chitarra destrorsa girata nell’altro verso. È stato un fenomeno assoluto sin dall’inizio“.
Il secondo incontro avvenne non molto tempo dopo in una differente location. Gilmour si trovava a Parigi, impegnato nei suoi vagabondaggi francesi dentro e fuori dai Jokers Wild, quando fu ingaggiato per far trascorrere a Hendrix una bella serata in giro per la città.
Fa un certo effetto leggere le parole con cui il chitarrista dei Pink Floyd ricorda quell’incontro: “Mi sembrò veramente simpatico. Piacevole, timido“.
Cover photo by Steve Banks – CC BY-SA 4.0 (Jimi Hendrix) and Jean-Pierre Jeannin – CC BY-SA 2.0 (David Gilmour)
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