Marcus Miller è senza dubbio una delle figure di spicco nel panorama jazzistico moderno, oltre che una fonte inesauribile di ispirazione per bassisti e musicisti in generale grazie alla sua tecnica, al suo suono, e alle sue composizioni. Una carriera costellata di collaborazioni con incredibili artisti a partire dagli anni ’80, e molti album come solista nei quali sceglie con cura i personaggi con cui condividerli.
Tra questi troviamo Gerald Albright, sassofonista e polistrumentista attivo dal 1987 con artisti del calibro di Quincy Jones, Alphonse Mouzon, Phil Collins, Whitney Houston e molti altri.
Sull’ormai storico brano “Bruce Lee” incluso nel disco Silver Rain del 2005 Gerald Albright viene chiamato a piazzare un solo strepitoso in stile funk/hip-hop con il sax contralto (minuto 3.50 del video sopra).
Per quanto il solo di Miller sia affascinante (soprattutto per noi bassisti), sono sempre stato colpito dalle frasi stilosissime del sax che lo segue, lo imita, e completa il discorso dimostrando grande energia e gusto.
Lo scheletro armonico del brano è caratterizzato dalla linea di basso che gira attorno ad un Amin7 appoggiandosi sul bicordo Sib/Fa, e sembra suggerire un impianto modale di Amin7b9b13.
Albright sceglie perlopiù un approccio pentatonico, colorendo le frasi con cromatismi e una grande dinamicità.
Diverse sono le frasi di estrazione funk che potremmo studiare e riproporre in altre tonalità, come ad esempio a battuta 9 e 11
Oppure un lick bluesy in terzine che poi prosegue creando una veloce poliritmia di “6 su 4”.
Termina il solo con una frase out andando a pescare arpeggi in Gbmaj (Eb-) per poi tornare dentro e chiudere con una pentatonica minore che mette il punto su un discorso semplice eppure così denso di espressività e stile.
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