Un grande protagonista del jazz alle prese con una dozzina di hit della musica tradizionale americana, fra origini e contemporanei, senza perdere un colpo e con tanta classe.
Parafrasando il titolo di un noto film dei fratelli Coen, Scofield si dedica, come molti illustri colleghi prima di lui, alla riscoperta delle proprie radici, in questo caso quelle legate alla musica tradizionale. Il repertorio che sceglie parte veramente dall’inizio, da canzoni popolari dell’800 per approdare ai nostri giorni con hit della country music moderna firmate o portate al successo da artisti come Merle Haggard, Dolly Parton, Shania Twain.
L’approccio scelto è sempre quello del jazzista che rilegge ogni cosa nello spirito libero che è caratteristico di questo contesto, prendendo il tema, la melodia e gli accordi delle canzoni come pretesti per un’interpretazione che non si preoccupa troppo della riconoscibilità quanto dell’efficacia dell’improvvisazione, del groove.
È evidente come la qualità di queste operazioni dipenda strettamente dalla levatura dei musicisti e in questo caso le garanzie arrivano – oltre che dal leader – dal basso di Steve Swallow, dal piano e dall’Hammond di Larry Goldings, dalla batteria di Bill Stewart.
La filosofia prescelta è subito evidente ed è quella del “non fare prigionieri”, in base alla quale la struggente “I’m So Lonesome I Could Cry” di Hank Williams diventa una veloce performance di tutt’altro tono, la dolce “Wildwood Flower” assume colorazioni hard bop che difficilmente sarebbero state comprensibili per la Carter Family negli anni ’20 dello scorso secolo, l’inflazionata “Red River Valley” viene esorcizzata in apertura a colpi di rock’n’roll. Nel repertorio non mancano il western swing di Bob Wills e una cover di “Bartender’s Blues” di James Taylor, che non è esattamente un protagonista della country music, ma ci sta sempre bene.
L’album pubblicato da Impulse! è una celebrazione del versatile linguaggio jazzistico di uno dei più grandi strumentisti contemporanei, uno dei pochissimi capaci di mettere assieme nello stesso piatto tecnica, suono e feeling, di non dimenticare mai che alle basi del jazz c’è il blues.
Niente chicken-picking, boys. Solo grande chitarra e buona musica.
TRACK LISTING
- 1. MR FOOL (Darrell Edwards / George Jones / Herbie Treece)
- 2. I’M SO LONESOME I COULD CRY (Hank Williams)
- 3. BARTENDER’S BLUES (James Taylor)
- 4. WILDWOOD FLOWER (Joseph Philbrick Webster)
- 5. WAYFARING STRANGER (Traditional)
- 6. MAMA TRIED (Merle Haggard)
- 7. JOLENE (Dolly Parton)
- 8. FADED LOVE (Bob Wills, John Lee Wills, Billy Jack Wills)
- 9. JUST A GIRL I USED TO KNOW (Jack Clement)
- 10. RED RIVER VALLEY (Traditional)
- 11. YOU’RE STILL THE ONE (Shania Twain / John Robert Lange)
- 12. I’M AN OLD COWHAND (Johnny Mercer)
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