Gli anni Settanta sono finiti, nel 1980 Bonzo muore e gli Zep si sciolgono, John Lennon è assassinato, Carter lascia a Reagan la presidenza degli Stati Uniti, in Italia si scopre la P2 e il 2 Agosto avviene la tristemente famosa strage della stazione di Bologna. Un anno dopo IBM lancia sul mercato il primo personal computer 5150, Simon & Garfunkel suonano a Central Park di fronte a 500.000 persone, mentre vicino a San Francisco, in un garage, nascono i Metallica.
È l’anno del mondiale azzurro, Blade Runner ed E.T. escono nei cinema, nei negozi arriva Thriller di Michael Jackson e la musica cambia per tutti.
1983, Bjorn Borg si ritira dal tennis, in Italia è lanciato il Compact Disc, Reagan costruisce lo scudo spaziale, esce il primo Nintendo System. Steve Jobs sconcerta il mondo con il primo Macintosh, Bruce Springsteen scuote il globo con Born in the U.S.A. e la Electro Harmonix… crolla definitivamente! I problemi dell’Electro Harmonix sono infatti cresciuti e Matthews non ce la fa, grazie ad alcuni contatti stabiliti in Russia anni prima comincia a pensare ad una nuova produzione fuori patria. La Reverse Logo è l’ultima versione made in USA “vintage” del Big Muff, anche se vintage potrebbe essere un termine fuorviante, forse meglio dire l’ultima versione (pre-reissue) costruita in America.
In Russia, dalla fine della Perestroika, l’industria militare ha lasciato ingenti quantitativi di materiale in esubero, Matthews intravede un’opportunità per acquistare circuiti integrati a basso costo e ,in seguito, anche valvole da poter rivendere.
Nel 1988 fonda una compagnia chiamata New Sensor Corporation con un centro di distribuzione anche negli USA e nel 1989 dà vita ad una nuova compagnia chiamata Sovtek, dall’unione dei nomi “Soviet” e “technology”. La New Sensor Corp. rifornisce Mesa Boogie, Marshal, Peavey e Fender e negli anni successivi allarga il suo mercato producendo anche per Tungsol, Svetlana e Mullard. Nel frattempo Matthews non si è certo dimenticato della sua “creatura”, che continua ad essere richiestissima tra i chitarristi di tutto il mondo. All’alba degli anni ’90, quando il mondo intero sta per vestire l’ennesima maschera e la corrosione grunge comincia a farsi sentire dai sobborghi di Seattle, anche per il Muff è tempo di tornare in pista…
Red Army Overdrive è il nuovo nome impresso sul box, primo pedale della produzione russa, antenato della serie Sovtek: sotto le modifiche non solo estetiche nasconde ancora un cuore prettamente Muff.
Da molti considerato il migliore fra la produzione “Russian”, le sonorità si discostano sensibilmente da ciò che il Muff aveva esibito fino a quel momento, ponendo le basi per tutta la serie di nuovi pedali a venire. Dicitura “Sustain” sostituita con “Distortion”, malgrado il principio rimanga il medesimo, e un sound che richiama per molte sfumature l’acidità che ha reso famoso il Triangle Muff. Purtroppo il pedale non fu mantenuto per molto tempo in produzione, si parla di circa un anno scarso, per poi divenire immediatamente il sogno proibito di collezionisti e feticisti ed essere sostituito in breve dal suo diretto successore. Proprio mentre negli stati uniti escono “Ten” (Pearl Jam) e “Nevermind” (Nirvana), a Mosca il nome Big Muff torna a far parlare di sé in una veste molto più colorata delle precedenti. Il Big Muff “Green and Gold”, denominato anche V7 in quanto cronologicamente settima incarnazione del Muff, è stato prodotto con box in diverse colorazioni e grafiche, considerate versioni a sé stanti a puro scopo collezionistico. Le differenze sonore sono davvero impercettibili, salvo per alcuni casi dove, come succedeva per molti modelli di vecchi Muff, il controllo qualità sui componenti della EHX ha giocato qualche scherzo, immettendo così sul mercato esemplari “geneticamente modificati”.
L’11 Gennaio 1991, George Bush Senior autorizza l’attacco all’Iraq che apre la Guerra del Golfo, in Marzo Maradona viene trovato positivo alla cocaina e pochi giorni dopo Sophia Loren riceve il Premio Oscar alla carriera. Durante l’Agosto del ’91 nasce dalla mente di Tim Berners-Lee il World Wide Web con il primo sito internet, dall’altra parte del mondo si apre il periodo di crisi più dura per l’URSS.
Nel giro di poco tempo l’Unione Sovietica si sgretola inesorabilmente, Ucraina, Bielorussia e Moldavia dichiarano la propria indipendenza, mentre Michail Gorbacev è sequestrato durante un colpo di Stato.Il 21 Novembre 1991 esce nei negozi di tutto il mondo Dangerous di Michael Jackson, l’anteprima è diffusa in mondovisione per il singolo Black or White, esattamente tre giorni dopo muore Freddy Mercury.
La notte di Natale Michail Gorbacev rassegna le proprie dimissioni, è un momento a dir poco fondamentale, muore l’URSS sciolta dal Soviet Supremo e si chiude uno dei capitoli più importanti della storia contemporanea. Alla Electro Harmonix sembra non si riesca a trovar pace, il fallimento negli Stati Uniti è seguito in questi anni dalla crisi politica russa, eppure il 1991 segna l’arrivo di uno dei due modelli di Muff più importanti della produzione Sovtek.
Chiamato “Civil War” Big Muff per la colorazione blu e grigia del box, ispirata alle uniformi degli eserciti confederato e unionista protagonisti della Guerra di Secessione americana nel 1861.
Il Civil War, reperibile anche in qualche rara versione con box verde, da non confondere con il successivo Green Russian, è rimasto nei cuori degli appassionati e dello stesso Matthews che lo lasciò in produzione fino al 1994, rendendolo uno dei Russian più longevi. A livello sonoro è una miscela perfetta tra il taglio grezzo del Triangle e le basse frequenze sempre ben in evidenza del BM3, capace di produrre quel suono “ingolfato” diventato marchio di fabbrica di molti dischi in ambito alternative e noise di fine anni Novanta. Lo stesso David Gilmour utilizzò un esemplare di Civil War nelle registrazioni dell’album “The Division Bell” e nel relativo Tour del 1994, accrescendone ulteriormente la fama. I primi anni Novanta sappiamo essere stati un tumulto in ogni dove. Artisticamente e politicamente il mondo è scosso pesantemente e le vecchie gerarchie sembrano lentamente frantumarsi nel profondo. Matthews resiste in Russia, ma s’intravede l’ombra di un cambiamento che di li a pochi anni riporterà il Big Muff ed il suo creatore a casa.
Giunti al 1994, bisogna prepararsi in casa EHX all’arrivo del sergente di ferro… Francesco SicheriVai all’articolo successivo ->
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