A distanza di circa quattro anni dal bellissimo album intitolato “Il Male Bianco”, i Citizen Kane sono tornati a far parlare di sé nel marzo del 2013 con la pubblicazione de “La Cura Dei Dettagli”, Lp realizzato grazie ad una “produzione dal basso che ha coinvolto ben sessantadue elementi tra persone ed associazioni” (questo è ciò che è riportato sul retro della copertina).Registrato e mixato presso l’Hombre Lobo di Roma da Fabio “Reeks” Recchia, La Cura Dei Dettagli contiene otto splendide canzoni scritte con la solita meticolosità dal trio capitanato dal cantante e chitarrista Carlo Dojmi Di Delupis.Un disco venuto fuori con naturalezza e senza particolare fretta quello dei Citizen, progetto musicale che in appena un decennio è riuscito a conquistarsi una considerazione non indifferente tra i critici e gli addetti ai lavori grazie ad un’impeccabile efficacia dal punto di vista live e grazie, inoltre, ad una qualità compositiva davvero rara in Italia, almeno attualmente. Per chi non avesse mai sentito parlare di loro, è opportuno far presente che i Citizen Kane sono in attività dal 2004. Musicalmente parlando, il genere da loro prediletto e perseguito strizza l’occhio ad un rock tanto incisivo quanto raffinato, caratterizzato da un sound ruvido e viscerale, a tratti alquanto lo-fi.Trattandosi di un trio elettrico, i Citizen Kane puntano ovviamente moltissimo sulla potenza e sull’intensità che la chitarra, il basso e la batteria sono in grado di sprigionare e di sintetizzare insieme. Oltre alle calde ed avvolgenti (ma anche malinconiche) sonorità, un altro punto forte del progetto risiede sicuramente nella scrittura dei testi, da sempre una prerogativa molto importante nell’economia dei loro stessi brani. Ovviamente anche ne La Cura Dei Dettagli i Citizen non hanno certo deluso le aspettative riguardo le liriche, dimostrandosi per l’ennesima volta non solo degli ottimi musicisti, ma anche degli egregi autori. Pregevole, sotto l’aspetto testuale, la notevole versatilità: questo perché il trittico capitolino dimostra nuovamente di saper intrigare non soltanto in occasione di episodi maggiormente graffianti e tirati, ma anche nei frangenti in cui finisce con l’emergere una forte dose di sensibilità.Bisogna dire che di pezzi toccanti La Cura Dei Dettagli ne contiene diversi: Respiro, 2011 ed Ombre sono quelli che si stagliano con più rapidità. Ma altrettanto coinvolgenti sono anche Risvegliarsi (Canzone Per L’Acqua Libera) e Lo Splendore: se la prima, come si può immaginare, va letteralmente contro la privatizzazione dell’acqua, la seconda risulta essere una pregevole traccia dal carattere piuttosto intimista, ideale per chiudere nel migliore dei modi un signor album, forse un po’ troppo breve nella sua durata complessiva, eppure semplicemente compatto.Per quel che concerne invece l’indole forse più rabbiosa e tagliente del disco, due episodi sicuramente emblematici e calzanti in tal senso sono Vili E Serpi e La Stagione Degli Orrori. È in questi brani che l’anima più “accesa” dei Citizen si fa progressivamente straripante. Tuttavia, in questa deliziosa accoppiata di canzoni la band riesce pur sempre ad ibridare l’approccio mordace attraverso la consueta eleganza che da tempo ne contraddistingue il bel marchio di fabbrica.Forse l’unico “difetto” de La Cura Dei Dettagli risiede nella pressoché simile impostazione degli arrangiamenti, di certo non troppo sontuosi: oltre ai tre strumenti di base, si scorgono qua e là soltanto delle lievi incursioni di synth suonati dal già citato Recchia. Magari con l’inserimento di archi e fiati nei momenti più profondi della raccolta il disco avrebbe potuto tranquillamente aspirare alla perfezione. Al di là di ciò, va comunque riconosciuto il fatto che La Cura Dei Dettagli abbia la capacità di convincere proprio attraverso la sua coerenza sonora. E in ogni caso, è alquanto forte la sensazione che con questo nuovo lavoro in studio la band romana abbia confermato per l’ennesima volta tutta la propria abilità, tutto il proprio talento riguardo la composizione e l’efficacia comunicativa.Riesce davvero difficile trovare, almeno in Italia, gruppi come i Citizen in grado di non perdere mai colpi, nemmeno con il passare degli anni. Un ritorno che ci voleva.
Alessandro BasileGenere: Indie Rock
Line-up:
Carlo Dojmi Di Delupis – voce, chitarre elettriche
Barbara Vanorio – basso
Stefania Giustini – batteria, voce
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Tracklist:
1. La Cura Dei Dettagli
2. Vili E Serpi
3. Respiro
4. 2011
5. La Stagione Degli Orrori
6. Ombre
7. Risvegliarsi (Canzone Per L’Acqua Libera)
8. Lo Splendore
Citizen Kane – La cura dei dettagli
A distanza di circa quattro anni dal bellissimo album intitolato "Il Male Bianco", i Citizen Kane sono tornati a far parlare di sé nel marzo del 2013 con la pubblicazione de "La Cura Dei Dettagli", Lp realizzato grazie ad una "produzione dal basso che ha coinvolto ben sessantadue elementi tra persone ed associazioni"
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