Viene da Bergamo il progetto Glass Cosmos, quartetto musicale attratto dall’alternative rock e dalla wave reduce dalla pubblicazione del disco d’esordio “Disguise Of The Species”, interamente autoprodotto e rilasciato nel mese di luglio. La band si forma nel 2011, ed è composta dal cantante Francesco Bianchi, dal chitarrista Florian Hoxha, dal bassista Francesco Arciprete e dal batterista Stefano Belloli.In “Disguise Of The Species” sono racchiusi in totale undici pezzi in larga parte tirati e ritmati registrati al 1901 Studio di Bergamo, eccezion fatta per il brano Chrono, inciso all’interno dei Massive Arts Studios di Milano.Le canzoni del disco sembrano funzionare: del resto sono scritte, arrangiate e suonate piuttosto bene. Certo, non siamo di fronte a dei capolavori e a qualcosa di estremamente sorprendente. Ma “Disguise Of The Species” ha nel complesso un suo perché. Ogni tanto si scorgono delle belle parti di chitarra, e soprattutto dei bei riff, come nella traccia iniziale intitolata Milestone e nell’accattivante Redemption Is A Pathway To Nihilism; poi c’è un discreto lavoro fatto dalla sezione ritmica. Altre volte si ravvisano invece sfumature pop che fanno calare un po’l’appetibilità e l’intensità del cd, ma tuttavia parentesi di questo tipo sono abbastanza saltuarie.I Glass Cosmos hanno personalità. Non badano soltanto al suono, ma cercano di sviluppare una scrittura che tenga anche conto della parola. Ecco perché nei brani del disco i testi assumono un peso importante. Come riportato anche dal comunicato stampa ufficiale, in “Disguise Of The Species” torna più volte il tema del tempo «visto come un cuscinetto che media tra un sentimento forte appartenuto al passato e la presa di coscienza del presente, nel quale proprio il tempo trascorso dà la possibilità di avere una visione critica e lucida di quello che fu». Questo tipo di approccio è evidente specialmente in Chrono, pezzo che chiude il disco e che la band ha scelto come primo singolo per promuovere la raccolta.

Francesco Bianchi – voce
Florian Hoxha – chitarre
Francesco Arciprete – basso, cori
Matteo Belloli – batteriaProgetti simili consigliati: Charme, The CracKers, Dirtyfake, The Whip HandTracklist:
1. Milestone
2. Libreville
3. Last Night I Killed Godot
4. Shines In Its Own Light
5. It Won’t Be Long Till Dawn
6. New Shores
7. The Bilderberg Club
8. Redemption Is A Pathway To Nihilism
9. O Tempora, O Mores
10. A Slim Pixie, Thin And Forlorn
11. Chrono

Aggiungi Commento