Il progetto Guano Padano è qualcosa di semplicemente magnifico: poche band come quella capitanata da Alessandro “Asso” Stefana riescono a confezionare dischi sublimi e in nessun modo ridondanti nonostante la presenza di brani perlopiù strumentali.Con la pubblicazione di due soli album, rilasciati rispettivamente nel 2010 e nel 2012, i Guano Padano sono riusciti nel giro di pochissimo tempo a ritagliarsi una stima importante da parte della critica italiana: innumerevoli gli apprezzamenti piovuti nei confronti di “Guano Padano” e “2”, autentici gioiellini osannati dai magazine italiani e non.Al termine di un lunghissimo tour italiano, nel 2013 il formidabile trio emiliano ha cominciato a scrivere nuovi pezzi destinati a far parte del terzo album interamente composto da inediti. La lavorazione del disco, intitolato Americana e rilasciato il 3 novembre scorso dopo il lancio del singolo apripista “Pian Della Tortilla“, è stata anche scandita da alcuni concerti tenuti sul suolo italiano che hanno in qualche modo permesso ai Guano Padano di rendere meno alienante la fase di produzione del disco, e di trovare anche nuovi stimoli tra un’esibizione e l’altra. La fase di scrittura di Americana si è rivelata piuttosto prolifica per il gruppo, data la presenza di ben diciassette tracce all’interno di quello che si può considerare l’ideale seguito di 2.Le registrazioni sono durate circa un paio di mesi e si sono tenute tra giugno e luglio al Perpetuum Mobile Studio. Una volta chiuse le canzoni, Stefana si è quindi recato all’Alpha Dept. di Bologna per effettuare i missaggi in compagnia di Giacomo Fiorenza, prima di passare il tutto a Giovanni Versari, che all’interno de La Maestà di Tredozio si è occupato del mastering.È difficile, davvero difficile spiegare la bellezza e il fascino di un album come Americana, un lavoro eccelso sotto ogni punto di vista: per come è stato suonato, per la sua eterogeneità musicale, per i suoni e gli arrangiamenti individuati e per il modo magistrale con cui i Guano Padano sono riusciti a produrlo. C’è di tutto in questo lavoro, dagli immancabili echi surf alle splendide cavalcate morriconiane, dalle calde digressioni folk agli sprazzi di blues grezzo e sanguigno.Americana è pura magia. È un disco in sostanza quieto, ma al suo interno conserva comunque diverse e inaspettate accelerazioni, basti pensare a brani travolgenti quali “My Banjo Dog” e “Flem’s Circus“. Un disco fatto di atmosfere suggestive, ben rappresentate dalla deliziosa copertina, eppure mai stancante, mai noioso. Senza essere roboante, questa terza opera targata Guano Padano riesce a catturare l’attenzione di chi ascolta tramite una profondità, una sensibilità unica.Travolgente, ammaliante, equilibrato, coerente e sperimentale quanto basta. Forse abbiamo finito gli aggettivi, ma non possiamo fare i vaghi. Siamo di fronte ad un signor lavoro che deve essere osannato a dovere, anche perché bisogna ringraziare il cielo se in Italia ci sono ancora progetti di questo tipo in grado di realizzare dischi capaci di fare colpo anche dall’altra parte dell’Atlantico.Alessandro BasileGenere: Folk Rock, Blues, SurfLine-up:
Alessandro “Asso” Stefana – chitarre, lap steel guitar, basso, banjo, mandolino, celesta, Wurlitzer, marxophone, piano, organo, mellotron, stilofono, armonica, drum machine
Danilo Gallo – basso, contrabbasso, chitarre acustiche, chitarra baritono, piano, organo
Zeno De Rossi – batteria, percussioniProgetti simili consigliati: Nelide Bandello, Calibro 35, De Curtis, RoninTracklist:
1. The Hushed Universe
2. Pian Della Tortilla
3. El Toro
4. My Banjo Dog
5. Dago Red
6. But Children Own The Stars (Part 1)
7. White Giant
8. The Hollow Answer Of The Night
9. Flem’s Circus
10. My Town
11. Station 37
12. Cacti
13. But Children Own The Stars (Part 2)
14. Better Than The Radio
15. The Seed And The Soil
16. Black Boy
17. The Fat Of The Land
Guano Padano – Americana
Il progetto Guano Padano è qualcosa di semplicemente magnifico: poche band come quella capitanata da Alessandro "Asso" Stefana riescono a confezionare dischi sublimi e in nessun modo ridondanti nonostante la presenza di brani perlopiù strumentali.Con la pubblicazione di due soli album, rilasciati rispettivamente nel
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