Ne abbiamo presentati parecchi di progetti affascinanti all’interno della rubrica “Italian’s B-Sides”, ma onestamente un gruppo dal sound acido e tagliente come quello dei Movie Star Junkies ci mancava proprio. Un po’ di tempo fa è arrivato in redazione l’ultimo lavoro in studio di questa band che tutto sembra essere tranne che italiana: per il tipo di musica che propongono, si direbbe infatti che i Movie Star Junkies provengano dall’America del nord. E invece no, questo quintetto è italianissimo (di Torino per l’esattezza), ma evidentemente nutre da sempre un debole per certe sfumature garage, psichedeliche, blues e post-punk proprie della cultura statunitense.Il 24 novembre scorso ha visto la luce il quarto Lp d’inediti del gruppo. Il disco, intitolato Evil Moods e pubblicato per conto della Voodoo Rhythm Records, è il seguito ideale di Son Of The Dust, album rilasciato dai Movie Star Junkies nel 2012. Evil Moods è stato inciso all’interno del Gheddu Studio di San Pietro del Gallo, in provincia di Cuneo. Delle registrazioni si sono occupati Massimiliano Moccia e il bassista del gruppo Emanuele “Nene” Baratto; poi lo stesso Baratto (o “Nene“, fate voi) si è recato a Berlino per mixare e masterizzare il tutto in compagnia di Benjamin Spitzmueller presso lo StibbTone Studio.Evil Moods è un disco devastante, uno di quelli che riescono a folgorare fin dal primissimo ascolto. È un album destinato a far andare in visibilio tutti quegli ascoltatori da sempre attratti dal punk-blues dei Gun Club, dal rock ‘n’ roll dei Radio Birdman, dal lo-fi sublime degli Sparklehorse o dal post-punk malato dei mitici Cramps, così come dei Television. Dieci sono le tracce che costituiscono questo lavoro. Si tratta di componimenti decisamente incalzanti, tanto ritmati e coinvolgenti da far venire voglia di ballare durante l’ascolto. Sì, dobbiamo ammetterlo: Evil Moods è un disco che stimola il movimento naturale e incontrollabile del corpo.Ovviamente, essendo un disco di matrice rock, sono le chitarre elettriche le autentiche protagoniste. Riff continui e progressioni ipnotiche si susseguono in un incessante mood ricco di fascino per via della pregevole, sapiente, mescolanza di diverse radici sonore. Ogni canzone di Evil Moods è uno spettacolo. Ogni brano conserva un tiro che definire micidiale è poco. Insomma, il top per gli amanti del rock ‘n’ roll più grezzo.L’apertura del disco viene affidata ad un brano fantastico come “A Promise“, per larga caratterizzato da una forte impronta indie che finisce per lasciare il posto a brevi ma irresistibili momenti di psichedelia in stile The Doors. La successiva “Three Time Lost” risulta trascinante, incalzante e potente fin dalle battute iniziali. E il discorso vale anche per “Please Come Home“, il cui finale rallentato introduce nel migliore dei modi un brano sornione ma comunque intenso quale “Rising“, irresistibile soprattutto per il suo andamento claudicante e per i suoni sporchissimi delle chitarre.“Jim Thompson“, quinta traccia dell’album, è con molta probabilità una delle canzoni più coinvolgenti e immediate di tutta la raccolta: anche qui è notevole l’intensità musicale, esaltata alla grande dal lungimirante utilizzo di fiati in stile Morphine che si sposano ottimamente con i riffoni dal piglio blues. Un pezzone, non c’è che dire. Non da meno anche il brano che segue, vale a dire “A Lap Full Of Hate“, pregevole per le sue sfumature anni Settanta e per il taglio graffiante accentuato non solo dalle chitarre, ma anche dal cantato indiavolato del frontman Stefano Isaia.Evil Moods è uno di quei lavori perfetti perché più si va avanti con l’ascolto, più si nota come non perda mai colpi in fatto di brillantezza ed efficacia. Sia “In The Evening Sun” che “All Sorts Of Misery” confermano nuovamente la genialità e la follia di un album chiuso in modo sublime da un’accoppiata di pezzi fenomenali quali “Red Harvest” e “Move Like Two Ghosts“.Dunque, visto che abbiamo già esagerato con le lodi ci fermiamo qui con i complimenti e le osservazioni per non apparire stucchevoli e ripetitivi. Certo, lasciateci almeno ribadire che questo Evil Moods spacca sul serio, e che se non è la migliore produzione in assoluto dei Movie Star Junkies poco ci manca.Alessandro BasileGenere: Garage Rock, Post-PunkLine-up:
Stefano Isaia – voce, organo
Vincenzo Marando – voce, chitarre
Alberto Dutto – chitarre
Emanuele Baratto – basso
Caio Miguel Montoro – batteriaProgetti simili consigliati: B.M.C. Big Mountain County, Cayman The Animal, Circo Fantasma, News For LuluTracklist:
1. A Promise
2. Three Time Lost
3. Please Come Home
4. Rising
5. Jim Thompson
6. A Lap Full Of Hate
7. In The Evening Sun
8. All Sorts Of Misery
9. Red Harvest
10. Move Like Two Ghosts
Movie Star Junkies – Evil Moods
Ne abbiamo presentati parecchi di progetti affascinanti all'interno della rubrica "Italian's B-Sides", ma onestamente un gruppo dal sound acido e tagliente come quello dei Movie Star Junkies ci mancava proprio. Un po' di tempo fa è arrivato in redazione l'ultimo lavoro in studio di questa band che tutto sembra essere
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