La storia di Studio One ha inizio ad Amburgo nel 2006, quando KristalLabs inizia a svilupparne il software in collaborazione con PreSonus; in seguito, analogamente ad altre acquisizioni compiute nel periodo da Yamaha con Steinberg, oppure da Roland con Cakewalk (oggi di proprietà Gibson), anche PreSonus acquisisce KristalLabs per farne la propria divisione software.
Nel 2009 viene rilasciata la prima versione di Studio One, una DAW audio/MIDI con supporto video che, a partire dalla seconda versione comparsa nel 2011, è stata inoltre ampliata in termini di gamma, con modelli dedicati per diverse fasce di utenza. Recentemente, PreSonus ha rilasciato un importante aggiornamento dedicato alla terza versione di Studio One comparsa nel 2015, che oltre a nuove funzionalità consente all’utente di plasmarne il carattere dell’engine sonoro secondo i propri gusti: vediamo nel dettaglio le principali novità.
MIX Engine FX
Si tratta di una nuova modalità operativa che consente di “sporcare” il carattere sonoro del mix per un uso creativo, attraverso Control Shaper, il primo plugin Mix Engine introdotto in Studio One. Basato sulla tecnologia proprietaria State Space Modeling, il plugin Control Shaper consente di trasformare l’engine a 64 bit di Studio One nell’emulazione di una console analogica, con parametri definibili per Drive, Noise e Crosstalk; a breve, altre software house quali Slate Digital, Softube e Acustica Audio rilasceranno altre emulazioni impiegabili nel Mix Engine.
VCA Faders
Un’altra funzione introdotta per rendere più “analogico” il mixaggio con Studio One: i VCA Faders permettono di controllare qualsiasi numero di canali da un singolo cursore, incluse la gestione dei livelli relativi e dell’automazione. Una volta raggiunto il risultato desiderato, la nuova funzione Merge Volume Automation reimposta il VCA inserendo tutte le automazioni e le modifiche sul canale apportate dall’utente.
Workflow migliorato
Studio One 3.2 include piccoli miglioramenti in alcune funzioni per rendere più fluido il processo creativo. Tra le nuove funzioni, segnalo la possibilità di isolare e al contempo dividere una o più porzioni di una traccia a colpi di mouse, oppure – con un semplice “drag and drop” – trasferire gli eventi di una traccia MIDI in un’altra in formato audio, con rendering immediato.
Integrazione estesa
In Studio One 3.2, PreSonus estende le possibilità d’integrazione con il proprio hardware: oltre alla gamma Studio 192, il supporto adesso è esteso anche ai mixer della serie StudioLive AI, che possono usare la potenza di calcolo del loro DSP, anche interfacciandosi tramite il plug-in ibrido FatChannel, garantendo sempre un monitoring a bassa latenza. Studio One 3.2 può interagire anche con i mixer a rack della serie StudioLive RM, per gestire direttamente dalla DAW fino a 64 canali high-headroom con I/O XMAX e controllo remoto sui preamp. PreSonus ha esteso il supporto infine anche a tablet e dispositivi iOS: Studio One Remote ora offre supporto nativo per iPad, iPad Pro e Windows tablet inclusi Surface e Surface Pro.
Per qualsiasi informazioni sui prodotti PreSonus, vi suggerisco di visitare il sito internet di Midimusic, il riferimento del marchio americano per il nostro territorio.
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