Uscito il 31 gennaio per Maninalto! Records, “Senza Paura Delle Rovine” è il terzo album d’inediti dei Vintage Violence. La band proveniente da Lecco, tornata sulle scene a tre anni di distanza dal precedente “Piccoli Intrattenimenti Musicali”, si ripresenta con un disco che, almeno a livello sonoro, risulta essere piuttosto in linea con quanto prodotto in passato.Anche stavolta il progetto lombardo non si è certo tenuto basso con i volumi, dando vita ad un disco totalmente elettrico e, di conseguenza, molto potente e incisivo. “Senza Paura Delle Rovine” è un concentrato di ruvido rock (e punk) italiano che si sviluppa attraverso tredici brani accattivanti e abbastanza brevi (non si superano mai i quattro minuti). Nessuna traccia di episodi lenti: in meno di trenta minuti i Vintage Violence vanno dritti al sodo con brani tiratissimi, fatti di ripetuti riff di chitarra e di incalzanti giri di basso dagli echi post-punk.Per quanto sicuramente dinamiche e spigliate in fatto di sound, è nei forse nei testi che le canzoni perdono parecchi punti. Capita più volte di riscontrare un linguaggio un po’ troppo indiscreto, con tanto di espressioni certamente fuori luogo, nonché prevedibili. Per carità, è chiaro che quando si suona rock intellettualismo o linguaggio artefatto fanno bene ad essere evitati. Certo è che per prendere di petto particolari questioni, o per scagliarsi contro qualcosa o qualcuno, ci vogliono sempre scaltrezza e stile.C’è modo e modo per esternare rabbia e frustrazione, questo è il discorso. Ascoltando pezzi come Comunione E Liberazione, Neopaganesimo, Abbronzarsi Il Culo e S.I.A.E. si ha in pratica la sensazione di incappare in pezzi magari molto taglienti e ficcanti, eppure improbabili, se non discutibili, proprio sul “fronte testi”. Un esempio: ok criticare l’ente pubblico che teoricamente dovrebbe tutelare il diritto d’autore.
Però a strofe del tipo «mai li vedrai i soldi che dai a quei figli di puttana della S.I.A.E.», piuttosto che «sbirro della mafia editoriale», si potrebbero preferire soluzioni sicuramente più brillanti e comunque non meno velenose (e magari, a quel punto, per coerenza si potrebbe pure evitare di applicare il bollino sul retro della copertina del cd).Insomma, se musicalmente ci si può pure stare, dal punto di vista del linguaggio ci sono diverse cose da rivedere, cose che non vanno. Non ci hanno convinto questa volta.Alessandro BasileGenere: Alternative RockLine-up:
Nicolò Caldirola – voce
Rocco Arienti – chitarre elettriche, cori
Stefano Gilardi – chitarre elettriche
Roberto Galli – basso
Ben Cefalù – batteriaProgetti simili consigliati: Heisenberg, Marnero, Plastik, The Zen CircusTracklist:
1. Primo Ostacolo
2. Metereopatia
3. Comunione E Liberazione
4. I Funerali
5. Capiscimi
6. Neopaganesimo
7. Abbronzarsi Il Culo
8. Finiremo Tutti In Ospedale
9. S.I.A.E.
10. I Non Frequentanti
11. Vivere In Un Bilocale
12. Il Mare
13. Senza Paura Delle Rovine
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