Cosa può succedere quando un cospiquo numero di autorevoli nomi del panorama Rock mondiale decidono di incontrarsi in uno studio di registrazione a L.A. invitati da un tale Raymond Daniel Manzarek??? E’ semplicissimo: nasce Stoned Immaculate – The Music Of The Doors -! E così anche i Doors sono stati “coverizzati”… Dato il carattere di unicità della band in questione, si potrbbe ipotizzare un tentativo patetico di risurrezione forzata del mito che ha infiammato intere generazioni… In realtà, già dalla prima esplosiva versione molto più dura della bossa Break On Through firmata Stone Temple Pilots il progetto si presenta molto promettente ed affatto patetico. Fondamentale è la partecipazione, a tutti i brani, dei tre Doors rimasti che conferiscono alla musica quell’atmosfera tipica Doorsiana, pur lasciando ampio spazio alla personalizzazione delle bands/artisti coinvolti. Il vero shock arriva alla traccia numero 2, Riders On The Storm eseguita dai Creed, il quale cantante, probabilmente preso in ostaggio dallo spirito di Jim, ne ricalca alla perfezione le inflessioni vocali, regalando ai veri fans dei Doors un brivido che si ripropone a ogni singolo ascolto! I Train offrono una versione molto “Californian Surfer” della immarcescibile Light my fire che, pur radicalmente modificata nella sua struttura originale e privata dell’ indimenticabile intro, è immediatamente riconoscibile fin dal primo accordo. Molto personale e per questo apprezzabile eD esclusiva, è anche la versione dello “shuffle” di Love Me Two Times a cura degli Aerosmith, dove il leader Tyler si impone con la sua voce acuta e squillante in netta contrapposizione con quella dai toni caldi e gravi della versione di Morrison. Il recupero di materiale scartato negli archivi della Elektra con l’ausilio del Computer, danno vita ad Under Waterfall, brano inesistente nella discografia ufficiale dei Doors, così come Is Everybody In? famoso intro poetico qui estratto e missato con notevole maestria da W.S. Burrough, e Cosmic Movie. Con estrema freschezza, nonostante l’età avanzata, Jhon Lee Hooker presta la sua armonica a bocca ai soliti tre Doors con il basso di Flea dei Red Hot Chili Peppers, per l’esecuzione di Roadhouse Blues campionata dall’originale con la voce di Morrison.La vera novita’ è costituita dalla traccia di chiusura, inevitabilmente The end, dove i Days Of The New ripropongono l’epico brano così come era stato concepito da Jim Morrison e cioè molto blues e di sole due strofe, per poi sul finale ricongiungersi alla versione pubblicata sull’album, omonimo, di esordio dei Doors datato 1967. La difficoltà era notevole ed il rischio di incappare in un esperimento letale e degradante enorme… Il bilancio è tuttavia positivo considerato che in trent’anni nessuno aveva mai provato a riproporre i Doors con una forma diversa da quella inventata dal Re Lucertola!
Casa discografica: Elektra Group distributed by Warner Group
Anno: 2000
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