“Non posso più suonare“. Un concetto triste di per sè, con l’aggravante che il soggetto in questione è stato uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi: Keith Jarrett.
Il genio dei tasti bianchi e neri paga duramente i due ictus che lo hanno colpito tra il febbraio e il maggio del 2018. Una lunga rieducazione in seguito alla paralisi totale del lato sinistro del corpo non è stata sufficiente a recuperare anche solo una parte delle capacità che lo hanno reso leggenda tra i generi musicali.
“Riesco a camminare con un bastone, ma ci è voluto più di un anno”, ha dichiarato l’artista. Per quanto riguarda il pianoforte, suonare con una mano sola si è rivelato, come assolutamente comprensibile per un musicista del suo calibro, frustrante e limitato: “Ho provato a fingere di essere Bach con una mano sola, ma stavo giocherellando“; quando poi ha cercato di cimentarsi con gli standard jazz, ha scoperto di averli dimenticati.
Un finale amaro per uno degli artisti più influenti del ventesimo secolo, non particolarmente fortunato in fatto di salute avendo in precedenza sofferto di sindrome da fatica cronica.
Abbiamo lasciato per ultimo il frammento più doloroso dell’intervista rilasciata al New York Times: “Non guarirò. Al massimo riuscirò a sollevare una tazza [con la mano sinistra]“.
A consolazione della pessima notizia, ci resteranno se non altro le memorabili tracce che Keith Jarrett ha lasciato lungo il suo pregevole percorso.
Keith Jarrett non riesce più a suonare
Un bruttissima notizia arriva dal diretto interessato: le conseguenze dei due ictus da cui è stato colpito nel 2018 gli impediscono di suonare il pianoforte.
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