Il 1 novembre arriva nei negozi una nuova edizione in vinile del concerto che oggi, purtroppo, è considerato l’addio di Kurt Cobain alle scene (anche se non fu l’ultimo concerto, NdR), un live intenso e oramai pietra miliare della musica.
Nei primi anni ’90 i Nirvana rivoluzionarono la musica e la cultura giovanile. Che siate d’accordo o meno con il loro valore da singoli musicisti (ma ci chiediamo che senso abbia chiederselo…), ciò di cui furono capaci ha pochi paralleli nella storia della musica Rock, forse uno ogni decennio.
Dal giorno che Nevermind arrivò sugli scaffali dei negozi di dischi niente fu più lo stesso e ancora oggi resta un disco che fa la differenza.
Completamente all’opposto di quella rabbia riversata su nastro, sta il concerto acustico registrato a New York nel 1993 per la serie MTV Unplugged. Il disco uscì postumo, il 1 novembre del 1994.
Nello stesso giorno, 25 anni dopo, la Ims-Geffen fa uscire questa nuova edizione in vinile, che sarà disponibile come limited edition in vinile colorato o come release standard con il classico vinile nero.
La scaletta del disco è quella storica del concerto, ovviamente, una tracklist del resto che al tempo dette prova di coraggio, non proponendo molti dei classici della band (furono esclusi tutti i singoli più famosi tranne “Come As You Are”), ma al loro posto delle cover di artisti apprezzati personalmente dalla band.
Alcuni di questi molto famosi, come Bowie, altri piuttosto di nicchia, come i Meat Puppets o addirittura il bluesman della prima metà del ‘900 Huddie Ledbetter.
Oltre alla scaletta classica, una facciata dei vinili conterrà 5 ulteriori brani che prima erano inseriti solo come “special” all’interno del DVD, cioé le registrazioni delle prove pre-concerto.
Si tratta di “Come As You Are”, “Polly”, “Plateau”, Pennyroyal Tea” e “The Man Who Sold The World”.
Per quanto riguarda la stampa del vinile non ci sono per ora indicazioni particolari, le ultime edizioni in vendita per quanto riguarda l’Europa erano state prodotte dalla francese MPO e comunque abbastanza apprezzate dai fan.
Anche a livello di mastering supponiamo che vengano utilizzate le fonti originali trattate dalla Precision Mastering di Los Angeles. Chi possiede le copie già edite sa che si tratta di un concerto ben registrato, quindi non ci si può aspettare (sperare) che di meglio per un’edizione in doppio vinile (o il raddoppio del rischio, a voi la scelta del punto di vista).
Ma al di là delle frivolezze audiofile, che in questo caso davvero sono più che secondarie, quello che questo disco riporterà ancora una volta in luce è un concerto di grandissimo pathos. Con un Kurt Cobain dall’anima visibilmente sofferente, cosa che si ripercuote in maniera ben udibile nelle sue linee vocali, che emanano spesso un forte senso di disperazione.
Pensando a quello che sarebbe successo pochi mesi dopo, ancora oggi mette i brividi riascoltarlo…
Nonostante questo, o forse proprio grazie a questo, rimane un live acustico, con tutti i suoi piccoli errori e stonature di cui ce ne possiamo altamente fregare, dalle emozioni raramente trasmesse in modo così intenso su disco e verso chi ascolta.
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