HomeMusica e CulturaArtisti - PerformanceSting parla delle sue radici e del blocco dell’artista

Sting parla delle sue radici e del blocco dell’artista

Anche le creatività più eccelse possono incontrare momenti di sterilità. Nella performance di oggi è Sting a raccontare il suo periodo di blocco artistico e come lo ha affrontato, partendo dalla proprie origini e ritornando a esse a distanza di tanto tempo.

Anche le creatività più eccelse possono incontrare momenti di sterilità. Nella performance di oggi è Sting a raccontare il suo periodo di blocco artistico e come lo ha affrontato, partendo dalla proprie origini e ritornando a esse a distanza di tanto tempo.

Una digressione che parte dall’infanzia di Gordon Sumner, trascorsa nella natia Wallsend, cittadina sulla costa nord-est dell’Inghilterra nota per essere sede di importanti cantieri navali, i quali, con le imponenti navi costantemente attraccate e gli operai che andavano e venivano ogni giorno, hanno fatto da sfondo pressochè immutabile ai primi anni della sua vita, spingendolo a cercare la propria fortuna altrove nel periodo della maturità.

Ma quando un giorno il flusso delle canzoni si è interrotto, proprio tornare alle radici della propria vita e a quella comunità che si era lasciato alle spalle gli è stato di aiuto per ritrovare l’ispirazione perduta e ricominciare a produrre.
Un discorso intimo e illuminante, che culmina nell’incipit di uno dei pezzi più celebri composti da Sting per i Police, “Message in a Bottle“.

Per chi volesse approfondire, il podcast è stato pubblicato anche in una versione estesa di questa grande lezione, impartita con il consueto savoir faire (condito da un pizzico di umorismo) dall’artista inglese.



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