Cari Musicoffili benvenuti al nostro nuovo appuntamento, in questo articolo ho deciso di parlarvi di un tema che spesso suscita l’interesse di molti, dal musicista professionista al musicista per hobby, dal quindicenne al sessantenne e via dicendo; “endorser”, una parola così piccola ma piena di significati. Per endorsement si intende il rapporto di sponsorizzazione che può istaurarsi tra il musicista ed una casa produttrice di strumenti e/o accessori musicali.
Un tempo, per noi comuni mortali, era solo un’utopia dal momento in cui solo i big mondiali potevano avere modo di ricevere gli strumenti gratis (sogno di tutti). Oggi, che i tempi sono cambiati, non è poi cosa impossibile istaurare un rapporto del genere dal momento in cui sono nate, e stanno nascendo, tantissime case che hanno bisogno di far girare il proprio nome il più possibile affidandosi anche ai musicisti chiamati, per l’occasione, endorsers.
Ma oltre le piccole case, anche i colossi mondiali, come ad esempio ESP Guitars, Fender, Ibanez, Pearl, DW ecc., hanno iniziato a proporre dei cosìdetti “local endorsement” che vanno a vantaggio di artisti più piccoli rispetto ai nomi blasonati in tutto il mondo, ma vediamo di capire meglio il tutto ponendoci anche qualche domanda. “Chissà se ho i requisiti giusti, o quanto meno, minimi per iniziare a collaborare con una casa produttrice?“ Vi aiuto a cercare la risposta.
Il primo passo è quello di dimostrare che voi potete incrementare le vendite del prodotto in questione e che la vostra fama di musicista potrà portare loro qualcosa in più. Se avete una carriera discografica prolifera, un blog musicale, un canale YouTube su cui ci sono migliaia e migliaia di visite o se suonate molti concerti nell’arco di un anno, allora siete sulla buona strada per il nostro obiettivo.Quindi se vi reputate i più bravi musicisti al mondo ma non avete neanche uno di questi requisiti, allora forse non vi conviene guardarvi a destra e a sinistra per trovare un endorsement dal momento in cui la bravura sullo strumento è la cosa che conta meno in questo tipo di discorso. Semmai, vi invito ad operarvi affinché riusciate a far girare il vostro nome il più possibile. “Come posso entrare in contatto con una casa produttrice?“ Qui le risposte sono più d’una:
- Se la casa non è molto famosa vi invito a trovare un loro indirizzo email e provare ad istaurare un rapporto telematico indipendentemente in quale angolo del mondo essa si trovi. Se il caso vuole che siete nella stessa nazione, o se conoscete bene l’inglese e volete ritrovarvi qualcosa in più sulla bolletta, allora potete anche alzare la cornetta e chiamare personalmente.
- Se parliamo di una compagnia grossa e si trova nella vostra nazione, allora potete muovervi allo stesso modo del caso precedente.
- Se la compagnia è importante e non si trova nella vostra stessa nazione dovete prima di tutto vedere se essa ha una casa distributrice che lavora al suo posto. In tal caso dovrete contattare quest’ultima e proporvi come endorser. Se secondo la casa distributrice voi potete essere dei potenziali candidati, essa vi segnalerà alla casa madre gestendo così la vostra pratica.
Parlando di case leader a livello mondiale, come quelle citate ad inizio articolo, se si è fortunati, inizialmente si istaura un rapporto di “local endorsement”, nel senso che voi risultereste loro artisti ma solo per la nazione in cui vivete, poi se con il passare del tempo dimostrate che la vostra fama è sempre in continua ascesa, allora potreste aspirare ad un endorsement riconosciuto da loro in tutto il mondo. Mi dispiace anche dirvi che ormai è praticamente impossibile ricevere sin da subito un “full endorsement”, cioè strumenti gratuiti, e questo indipendentemente dall’importanza della casa.
I contratti più seri vi assicurano lo strumento con almeno un 50-60% di sconto, strumento che vi sarà spedito direttamente a casa vostra tramite corriere. In più avrete assistenza gratuita ed il vostro nome e la vostra bella faccina apparirà sul sito della compagnia, dopotutto deve esserci uno scambio di pubblicità ed interessi tra voi e loro. Se avete la fortuna di prendere un local endorsement con una casa leader, allora apparirete sul sito del distributore della vostra nazione per il motivo detto prima.Anche per quanto riguarda case di prodotti più economici, come ad esempio corde e plettri per chitarra, pelli per batterie e via dicendo, il discorso resta lo stesso. Avrete dei forti sconti e dovrete comprare il prodotto a quantità prefissate durante la stesura del contratto. Ovviamente, per tutti i prodotti, più siete “importanti” e più gli sconti sono alti. Qualche consiglio per evitare “fregature”:
- Ci sono negozianti, anche rivenditori ufficiali, che vi porgono uno strumento in comodato d’uso, qualora voi abbiate una scuola di musica o una discreta attività live, spacciandovi il gesto come un endorsement ufficiale chiedendovi di inserire la sua pubblicità nella vostra scuola, appunto, oppure il suo logo sul vostro strumento. In caso di rivenditore ufficiale, soprattutto se dotato di furbizia, vi farà anche inserire sul sito del distributore ma ATTENZIONE che è solo una loro strategia per vendere lo strumento. Le vere sponsorizzazioni non passano tramite il negoziante bensì è un rapporto diretto tra voi e la casa madre, tra voi e il distributore ed in più, nella maggior parte dei casi, sarete anche chiamati a firmare un contratto.
- Non fate l’errore di prendere un endorsement con una casa di strumenti da voi mai utilizzati, potreste trovarvi costretti ad utilizzare un prodotto non soddisfacente.
- Valutate bene se vi viene proposto uno sconto del 10, 20% perché anche in questo caso si sta pensando solo a vendere lo strumento perché, come detto prima, con i rapporti seri, si lavora con almeno il 50%.
- Assicuratevi che anche la casa produttrice lavori per voi pubblicizzando nei propri canali il vostro nome ed i vostri lavori.
Una cosa che non dovete dare per scontato è che se diventate endorser, non necessariamente sarete loro dimostratori quindi non è detto che veniate inviati in fiere musicali a rappresentare il loro prodotto. Detto questo, siamo giunti al termine. Mi auguro di esservi stato di aiuto e mi dispiace se qualcuno, nel leggere l’articolo, ha capito di non essere un vero endorser bensì una vittima delle tante strategie di mercato.
Voglio lasciarvi con una domanda: “sono veramente endorsers proprio tutti quelli che dicono di esserlo?” Simone Fiorletta
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