Intorno a mezzogiorno, la madre, Molly, si reca al piano superiore della villetta per svegliare il figlio. Non è preoccupata dell’ora tarda: Nick soffre di depressione da tempo e spesso trascorre le notti insonni.
“Non lo disturbavo mai”, dice, “ma era quasi mezzogiorno e ho deciso di entrare in camera sua perché pensavo che, ormai, fosse ora di alzarsi. L’ho trovato riverso sul letto. La prima cosa che ho visto sono state le sue lunghe gambe”.
Nick Drake però non sta dormendo. È morto.
Secondo il dottore che per primo lo esamina, nel pomeriggio, Nick Drake è deceduto all’incirca verso le sei del mattino o poco prima. Il fatto che sia stato rinvenuto, quasi accartocciato su se stesso anziché in una normale posizione di riposo, indica un probabile attacco cardiaco.
Il padre ricorda che “quella notte, Nick si è alzato ed è sceso in cucina a mangiare un po’ di cornflakes. Lo faceva spesso quando non riusciva a dormire. Molly lo sentiva passare accanto alla nostra camera, si alzava e lo raggiungeva in cucina per parlare con lui. Ieri notte non lo ha sentito. Lui è tornato in camera e ha preso una dose extra di quelle pillole anti-depressive. Ci aveva detto che doveva prenderne tre al giorno. Eravamo molto preoccupati della sua depressione. Di solito, gli nascondevamo aspirine e altri medicinali: non pensavamo che quelle pillole fossero pericolose“.
Di fatto, nessuno capisce se il cantautore sia morto per una dose eccessiva di pillole presa per errore o per deliberato tentativo di farla finita. Il suo produttore Joe Boyd protende per la prima ipotesi mentre la sorella Gabrielle, invece, non vuole crederci: “Preferisco pensare che Nick si sia suicidato“.
L’analisi del coroner sul corpo di Nick non è mai stata resa pubblica, per cui nessuno conosce l’esatto numero di pillole ingerite quella notte. E, nonostante le richieste dei famigliari, non sono mai state fatte ulteriori esami autoptici negli anni a venire. Il mistero della morte di Nick Drake rimane.
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