A soli 9 anni, il piccolo Leonard rimane orfano del padre: lui, la sorella maggiore Esther e la madre Masha devono tirarsi su le maniche anche se il lascito paterno consente a Leonard di proseguire a proprio piacimento gli studi.
A 15 anni, Leonard Cohen legge le poesie di Garcia Llorca e imbraccia, per la prima volta, una chitarra. Questi due eventi gli cambiano la vita.
Dopo aver conseguito un diploma presso la McGill University, si dedica interamente alla sua passione principale: la scrittura di poesie e racconti.
Per trovare ispirazione, parte per l’Europa e si stabilisce a Hydra, un’isola greca. Lì, scrive in modo prolifico e lì prendono vita anche le sue prime canzoni.
Nel 1967 ritorna in America. Si trasferisce a New York dove frequenta, seppur in modo marginale, la Factory di Andy Warhol restando influenzato dalla bellezza e dall’arte di Nico. Nello stesso anno, John Hammond (leggendario producer della Columbia) ascolta le sue canzoni e decide di metterlo sotto contratto.
Nasce così Songs Of Leonard Cohen, album di debutto del poetico songwriter canadese: un album scuro, melanconico ma pieno di suggestione e poesia, che (come i lavori successivi) non raggiunge le vette delle classifiche, ma è in grado di influenzare profondamente intere legioni di cantautori, Fabrizio De Andrè su tutti.
Nel 2008, Cohen (che è il cantante preferito di Carlo d’Inghilterra) ha ricevuto la massima onorificenza del Quebec (quella di Grand Officer) ed è diventato membro della Rock ‘n’ Roll Hall Of Fame.
Ci ha lasciato il 7 novembre 2016, a seguito di una brutta caduta nella sua casa di Los Angeles. Ma il suo mito rimarrà per sempre.
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