Si tratta dei due sfortunati musicisti della rock band sudista Lynyrd Skynyrd morti in un tragico incidente aereo il 20 ottobre 1977.
Oggi, però, la tomba di Van Zant appare diversa: la grossa lapide di marmo bianco, dal peso di 150 chili è sparita. Verrà ritrovata due settimane dopo dalla polizia sul letto di un fiume in secca.
Il mistero non viene però risolto e così i profanatori di tombe rock non demordono. Il 29 giugno del 2000 entrambi i mausolei sono oggetto di sciacallaggio: il sacchetto contenente le ceneri di Steve Gaines viene aperto e i resti sparsi intorno alla tomba. Mentre, dopo aver aperto la cassa di Van Zant, i vandali decidono di non trafugarne il corpo.
C’è chi dice che volessero semplicemente controllare la veridicità di una delle grandi leggende del rock. E cioè quella che sostiene che Ronnie indossasse, a mo’ di maledizione, una maglietta di Neil Young (di cui si diceva fosse nemico giurato in seguito ai testi delle canzoni “Southern Man” e “Alabama”, offensivi dell’orgoglio della gente del sud).
Dopo questo episodio, le lapidi di entrambi vengono ricostruite anche se il corpo di Ronnie Van Zant è stato trasportato nella tomba dei genitori al Riverside Memorial Park nella natia Jacksonville.
Il giorno dei funerali di Ronnie, di fronte al feretro coperto di rose rosse all’interno del quale erano stati messi la sua canna da pesca e il cappello nero che indossava sempre durante i concerti, 150 amici tra i quali Charlie Daniels cantano una commossa versione di “Amazing Grace”.
Padre David Evans chiude l’eulogia funebre dicendo: “Ronnie è vivo. In Paradiso c’è la sua anima e, qui, sulla Terra la sua musica“.
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