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Then Play On, suona ancora per noi Danny

C'è stato un tempo per il Blues, un tempo per il Rock e un tempo per il Pop . La carriera dei Fleetwood Mac è quanto di più eterogeneo si possa pensare e il disco Then Play On rappresenta l'ultimo afflato della prima era, quella segnata dalla chitarra dell'immenso Peter Green.

C’è stato un tempo per il Blues, un tempo per il Rock e un tempo per il Pop . La carriera dei Fleetwood Mac è quanto di più eterogeneo si possa pensare e il disco Then Play On rappresenta l’ultimo afflato della prima era, quella segnata dalla chitarra dell’immenso Peter Green.

Ma è anche il disco che segna l’entrata nella band di Danny Kirwan, chitarrista che ci ha lasciato lo scorso 8 giugno e ricordato dal batterista Mick Fleetwood con le seguenti parole: “Oggi abbiamo ricevuto la triste notizia della morte di Danny Kirwan a Londra, Inghilterra. Danny è stato una grande forza nei nostri primi anni. Il suo amore per il Blues lo portò ad essere chiamato a far parte di Fleetwood Mac nel 1968, dove si è sentito a casa per molti anni. La vera eredità di Danny, nella mia mente, vivrà per sempre nella musica che ha scritto e che ha interpretato in modo così bello, come parte della fondazione di Fleetwood Mac, che è sopravvissuta per oltre cinquant’anni. Grazie, Danny Kirwan. Ci mancherai per sempre!

Danny Kirwan
Danny Kirwan

L’unione di queste due grandi chitarre porta alla composizione di un album dove c’è del blues, ma probabilmente i brani più ritmati e bluesy sono anche quelli più trascurabili, a parte il famoso singolo “Oh Well” inserito nell’edizione del ’70, un vero must nella collezione di riff di qualsiasi amante della sei corde. 
Fu proprio “Oh Well” a traghettare il più vasto successo di un album che, al contrario, è denso di atmosfere dilatate e pezzi lenti, profondamente immersi negli effetti d’ambiente, sia per quanto riguarda le due chitarre, sia per la voce di Jeremy Spencer. Con, oltre alla batteria di Mick, anche l’uso delle percussioni.

Critica e pubblico ne furono spiazzati, aspettandosi un album più grezzo e sanguigno, tanto che alcune recensioni, come quelle su Rolling Stone Magazine, furono piuttosto severe.
Ma si sa, non sempre gli album vengono compresi immediatamente e tante sono state, in ogni arte, le opere rivalutate dopo anni, tanto che oggi viene ritenuto uno dei lavori migliori della band.

Ed è, oggi, il nostro omaggio a Danny Kirwan.

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