Chi ha detto che la buona musica rock non è né femminile né italiana? Chi ha pensato che in Italia non esistono artisti che mettono nelle proprie canzoni melodie meravigliose alternate a polirtmìe tecnicamente difficili? Chi ha detto che i testi delle canzoni italiane sono troppo mielosi e quasi sempre erotomani? Beh, questo CD è dedicato proprio a coloro i quali, da bravi musicisti o intenditori di musica, vogliano ricredersi.L’artista che iniziò la sua carriera con il brano Amore Di Plastica con il quale partecipò al Festival di San Remo rappresenta la prova vivente di tutto ciò.Con Mediamente Isterica, Carmen Consoli (la “cantantessa”, come la definiscono i suoi fan più accaniti), vuole dimostrare come anche una ragazza riesca a sprigionare una forza interiore, ed al contempo una dolcezza stilistica, veramente invidiabili. Rispetto a Confusa E Felice, questo cd è molto più maturo artisticamente parlando; ciò lo si nota da moltissimi fattori a partire dai testi, fino a finire ai ritmi ed ai temi delle canzoni.Sicuramente Mediamente Isterica non è composto da un solo stile di musica, ma è pur certo però, che ogni brano ha una sorta di “legame virtuale” con gli altri, cosa che risalta estremamente se si ascolta il lavoro tutto di un fiato. L’ascolto comincia con il brano che ha reso celebre questo cd: Bésame Giuda, un misto di rock e musica italiana perfettamente miscelato, per continuare con brani che ricalcano questo genere come Geisha (che addirittura porta una ritmica che oseremmo definire simile ad un buon brano dei King Crimson) o come Eco Di Sirene, passando attraverso canzoni dalla melodia dolcissima come Quattordici Luglio o In Funzione Di Nessuna Logica, fino a concludere con qualche bella canzone di un buono e sano pop italiano come Autunno Dolciastro o Anello Mancante.I testi (come se la musica da sola non bastasse) sono perfettamente singolari e spaziano negli argomenti più svariati come la guerra, una cena a lume di candela o qualche storia d’amore vista dal punto di vista “femminista”; spesso, però Carmen si trova alle prese con alcune metriche veramente difficili, ma se la cava davvero bene, riuscendo ad esprimersi con tutta la passione che si può sentire nella sua voce (tra l’altro assolutamente riconoscibile, oseremo dire unica). La cosa straordinaria che si nota, guardando il lavoro con attenzione è che nonostante Carmen possa avvalersi di ottime collaborazioni, registra in ogni brano oltre alla sua voce almeno uno strumento che varia a seconda della canzone. Essendo una vera musicista infatti riesce a suonare in più di una canzone il basso od a volte il piano Rhodes, comunque a livelli tecnici piuttosto elevati, tanto da non far notare quando sia lei od un “sessioner” a suonare.Il tutto è unito con un bellissimo booklet ed una copertina sul retro del cd raffigurante una sensualissima Carmen Consoli in primo piano.Tutto sommato è un buon disco che ci sentiamo di consigliare a chiunque voglia emozionarsi e magari perché no, unire ad alcune canzoni particolari situazioni della propria vita.
Casa discografica: Polydor
Anno: 1998
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