Negli anni ’90 c’è invece tanto di tricolore sia per quantità che per qualità, e chi ha vissuto la consapevolezza giovanile di quel periodo difficilmente potrebbe affermare il contrario.
È da un sentimento di questo genere che nasce “Dischi da ’90“, fatica letteraria firmata da Francesco Brunale e disponibile nella pubblicazione curata da Bertoni Editore.
Il sogno a lungo coltivato si è definitivamente concretizzato durante la quarantena di quel 2020 da cancellare dal calendario. Lo scoppio della pandemia e l’isolamento forzato hanno spinto l’autore a dare una forma all’idea di realizzare un’opera che raccontasse i suoi dischi di formazione, quelli dell’epoca d’oro italiana a cavallo tra un millennio e l’altro.
Un non certo semplice lavoro di contatto e pubbliche relazioni, facilitato dall’utilizzo dei social media (“meno male che esistono, se vengono usati nel modo giusto“, la frase di Brunale con cui concordo al 100%), si è finalmente concretizzato in una lista di 31 album presentati nel volume in forma di recensione, ciascuno accompagnato da un’intervista ai protagonisti di quei dischi.
Lo scenario descritto è fondamentalmente quello del Rock nelle sfaccettature più varie, con importanti eccezioni e in generale contaminazioni di ogni tipo. Si va dai progetti cosiddetti di nicchia, come Quintorigo, Malfunk (unico disco volutamente “fuori quota”, in quanto uscito nel 2003, come simbolo di buon auspicio) e Ustmamò, ad artisti dal nome più risonante come Subsonica, Negrita, Marlene Kuntz e Afterhours.
Filo conduttore di questo variegato universo musicale è il racconto di un’epoca assolutamente indimenticabile per tutti coloro che l’hanno vissuta sopra e sotto un palco, i quali non potranno che apprezzare un’iniziativa del genere.
© Cover photo by Marko Milivojevic from Pixnio
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