Nevermind è sicuramente il più celebre tra gli albums dei Nirvana. In esso, infatti, sono contenuti molti dei brani che hanno reso famoso il grande trio di Seattle. Il sound è comunque abbastanza “morbido” rispetto agli altri CD presenti nella discografia, anche se non mancano brani durante i quali la chitarra di Kurt diventa estremamente potente ed a tratti perfino esageratamente distorta. Anche la copertina del disco è molto rappresentativa: un bambino immerso nell’acqua che insegue un dollaro attaccato ad un amo. L’audizione comincia con il più famoso brano dei Nivana: Smells Like Teen Spirit (lett. “odori di spirito adolescente”). Sicuramente uno dei “Riff” più suonati dai chitarristi di tutto il mondo, quello di Smells Like Teen Spirit è semplicissimo e ben cadenzato; accompagna quasi tutta la canzone fino al ritornello nel quale l’ascoltatore “subisce” una forte inversione di tendenza. Anche il testo di questa canzone è abbastanza significativo: “I’m worse at what I do best, and for this gift I feel blessed, Our little group [tribe] has always been, and always will until the end (lett. “sono peggio in quello che faccio meglio, e per questo dono mi sento benedetto, la nostra piccola tribù c’è sempre stata, e sempre ci sarà fino alla fine”). Musicalmente il brano si presenta strumentalmente semplice, ma efficace nell’imprimersi nella memoria. Chitarra clean all’inizio e distorta dall’attacco degli altri strumenti in poi, basso e batteria sono tutto ciò che compone questo pezzo. Parlando poi di “Riff” famosi non possiamo certo dimenticare Come As You Are che in questo disco occupa la posizione numero tre. Anch’esso musicalmente semplicissimo, si basa quasi tutto su un riff, ormai proverbiale, di chitarra prevalentemente clean. Il testo è pieno zeppo di contraddizioni come si può leggere già dai primi tre versi : “Come as you are, as you were, as I want you to be, as a friend, as a friend, as an old enemy” (lett. ” vieni come sei, come eri, come voglio che tu sia, come un amico, come un amico, come un vecchio nemico”). La track numero due, invece, si presenta quasi come un brano rock. Ovviamente è presente la tipica sequenza di quattro accordi che tanto caratterizza i Nirvana, ma questa volta il resto della canzone è assolutamente ascoltabile anche da un orecchio non amante del genere. Certamente caratteristiche sono le “esplosioni” di chitarra e voce durante la canzone. Verso la metà del brano poi, c’è anche un solo di chitarra (oseremmo dire “stonato”) che comunque ha una sua dinamica, anche piacevole. Dopo Breed, brano tipicamente grunge, è presente Lithium, altro pezzo ormai mitico. Si tratta ancora una volta di una sequenza di accordi semplici accompagnati, però, da una forte base di basso equalizzato con moltissimi “alti”, così da creare un suono molto “guitar-bass”. Il finale è costituito da versi aventi la stessa conclusione su una base di soli due accordi. Segue Polly, track numero sei. Questo brano ha la sua vera particolarità nel testo: effettivamente è un po’ un doppio senso giocato sulla figura di Polly, amante ed amica di sventura di Cobain, almeno nella canzone.In Incesticide, questo brano verrà ripreso e riarrangiato, la ritmica sarà più veloce e più “metallara”. Il brano numero sette, Territorial Pissing, inizia con la voce del bassista. Subito dopo una graffiante chitarra ed una rullata di batteria, ci introducono nella canzone più violenta (musicalmente parlando) del disco. Tre accordi costituiscono il tutto, ma praticamente non decifrabili. Altro brano degno di nota è sicuramente Stay Away. Non è particolare dal punto di vista della musica, ma quasi esclusivamente dal punto di vista del testo. In effetti è una sequenza di luoghi comuni, riguardanti la sua vita e la vita sociale, intervallati dalla frase “I don’t know why” (lett. “non so perché”). La frase iterata è ogni volta accompagnata dalla chitarra che, in effetti, grida insieme al cantante.Sicuramente per i neofiti del genere, questo è il disco che chiarifica moltissime cose per quanto riguarda il grunge in generale, ma è comunque sicuramente un ottimo album tutto da “sentire” anche per gli “esperti” del genere.
Casa discografica: David Geffen Company / SubPop
Anno: 1991
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