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Tommy e il giorno in cui i The Who rivoluzionarono il Rock

"Listen to 'Tommy' with a candle burning and you'll see your entire future". Tommy: un'incredibile opera rock. Pietra miliare della musica contemporanea, immancabile in ogni collezione di dischi, è il viaggio autobiografico di Pete Townshend.

Nel 1969 gli Who compongono una delle primissime concept opera che il rock ed il mondo Progressive britannico (ma assolutamente anche Italiano) a venire, avrebbero preso come esempio di scrittura musicale visionaria. Non la sola, in quanto l’anno precedente i londinesi Pretty Things avevano dato alle stampe il loro S.F. Sorrow e a ottobre ’69 arrivarono anche i Kinks (si, proprio quelli di “You really got me”!) con Arthur, ma certamente Tommy riveste un’enorme importanza storica e una diffusione maggiore.

the who tommy the movie

La copertina della colonna sonora del film girato nel 1975

La Trama

Tommy è la storia di un bambino nel primo dopoguerra, che crede di aver perso il padre – dato per disperso sui campi di battaglia – mentre la madre inizia una nuova relazione. Quando però il padre fa inaspettatamente ritorno a casa, scopre sul fatto la moglie fedifraga e uccide l’amante. Tommy, nel riflesso di uno specchio, assiste all’omicidio e ne resta così traumatizzato da perdere i sensi più importanti, rimanendo cieco, sordo, e muto.

Da qui in avanti la sua storia sarà raccontata come in un viaggio dantesco, un lento cammino dal buio dei sensi alla nuova luce. Durante il percorso incontrerà assurdi personaggi che faranno da sostegno alla sua esistenza da invalido, ma saranno anche protagonisti della sua crescita di fanciullo senza più riferimenti. Incontrerà la sua bizzarra famiglia, fatta di cugini violenti, di uno zio subdolo e viscido e conoscerà la droga.
Sviluppa i sensi rimasti ed attraverso il tatto diverrà campione di flipper seguendo le vibrazioni della “silver ball”.

Viene spontaneo a questo punto evocare l’ovvia scopiazzatura del brano di Elio e le storie tese “La saga di Addolorato” dove grazie all’olfatto, Addolorato vive la sua vita tra le nefandezze dei suoi fratelli, ma torniamo a noi: verso la fine di questo durissimo percorso, un dottore scoprirà che l’unico modo di comunicare di Tommy è attraverso il riflesso degli specchi, dove tutto era cominciato. La madre, disgustata da questa teoria distruggerà gli specchi di casa, al tempo stesso ridando a Tommy, come per miracolo, tutti i sensi perduti.

Come detto, Tommy è un viaggio metaforicamente autobiografico dell’autore Pete Townshend. Un ragazzo vittima del proprio disagio che impara a scoprire il mondo usando l’immaginazione, totalmente puro e privo di ogni conoscenza, che è vittima stessa della sua vita che scorre senza che lui possa in alcun modo fare nulla. Viaggia con la fantasia creando un mondo parallelo e solo quando avrà completato il proprio percorso di esperienze di vita vissuta, solo allora potrà tornare ad essere come gli altri.

pete townshend

Photo by Ian BurtCC BY 2.0

Pete Townshend veniva da bassifondi di periferia e ha cercato di fuggire da quella società cui non si sentiva appartenere, per trovare la sua identità. Solo con la musica riesce a sfuggire dalla sua condizione di brutto anatroccolo e trasformarsi idealmente in cigno proprio con gli Who, l’unico modo che Pete aveva per comunicare con il mondo esterno e farlo suo, per sentirsi vivo.

I Brani

  • Overture
  • It’s A Boy
  • 1921
  • Amazing Journey
  • Sparks
  • Eyesight To The Blind (The Hawker)
  • Christmas
  • Cousin Kevin
  • The Acid Queen
  • Underture
  • Do You Think It’s Alright?
  • Fiddle About
  • Pinball Wizard
  • There’s A Doctor
  • Go To The Mirror Boy!
  • Tommy Can You Hear Me?
  • Smash The Mirror
  • Sensation
  • Miracle Cure
  • Sally Simpson
  • I’m Free
  • Welcome
  • Tommy’s Holiday Camp
  • We’re Not Gonna Take It

Questo disco è così potente da far sì che i suoni diafani, l’armonia, le chitarre acustiche scandite dalle rullate, ci immergano a capofitto nella storia. I testi e soprattutto la loro sublime interpretazione ci fanno vivere in modo quasi reale il racconto ed ecco che subito ci ritroviamo in “Overture”, il cui ritmo incalzante rimarrà per sempre la fotografia del poliedrico Keith Moon alla batteria e di Townshend alla chitarra acustica, tra stacchi e sferzate precisissime.

Si passa a momenti toccanti in “It’s A Boy”, e a concitazione in “1921” interpretata da Roger Daltrey con alta intensità drammatica. Consiglio assolutamente di visionare i documentari recenti sulla band, che spiegano le storia di queste registrazioni così magiche.

“Amazing Journey” tocca atmosfere all’apice della perfezione ed è delineata dalle splendide melodie del basso di John Entwistle. “Sparks” si rifà ai suoni introdotti in “Overture”, creando l’atmosfera per la parte successiva del disco.

“Eyesight To Blind” segna un’altra tappa del cammino di Tommy, così come “Christmas”, fino al cantato corale di “Cousin Kevin”, che chiama alla memoria anche i Simon & Garfunkel di “Scarborough Fair” ne Il laureato.

“The Acid Queen” è farcita di psichedelia nell’arpeggio e nelle sferzate acustiche di Pete, mentre “Underture” riprende “Overture”, ma questa volta con il basso in primo piano a guidare le sovraincisioni di chitarra.

Tocca poi ai fiati introdurre “Fiddle About” che con la sua marcia ci porta all’immensa “Pinball Wizard”. Una leggera chitarra acustica e guizzi elettrici fanno da base all’evocativo cantato di Daltrey. Il ritornello, con quel controcanto nasale di Townshend, apre per la prima volta alla sensazione di spensierata che Tommy sta via via recuperando, grazie alle partite a flipper.
“Go To The Mirror” è la sua voglia di ribellione che culmina nel drammatico “See me, feel me, touch me, heal me!”

Stupenda l’interpretazione di Daltrey: qui Townshend avrebbe voluto cantare tutta la sua sofferenza da giovane ragazzo, ma fortunatamente ha lasciato che fosse il lead singer ad impremere per sempre quelle poche struggenti parole. Sonorità gospel per “Tommy Can You Hear Me?”, fino a che gli specchi vanno in frantumi in “Smash The Mirror” per poi creare squisiste linee melodiche di fiati in “Sensation”. 

In “Sally Simpson” è il piano a fartla da padrone, creando con questi strumenti una contrapposizione al puro rock finora mostrato. Un allegro ritornello ci porta fino ad “I’m Free” dove finalmente Tommy rivede la luce.

Daltrey si lascia andare in un canto di liberatorio e di stupore in “Welcome” come Tommy che si sorprende in “Tommy’s Holiday Camp” vedendo nuovamente i colori del mondo, lasciandosi piacevolmente sommergere dalla felicità con “We’re Not Gonna Take It”, un canto che pare un ringraziamento per questa rinascita.

L’ Artwork

La copertina dell’artista Mike McInnerney vede raffigurata una sfera fatta di sbarre geometriche di colore azzurro, nuvole e colombe che volano dalle aperture romboidali che imprigionano la band. L’idea è quella di rappresentare una gambia che racchiude nel nero e nell’oscurità i musicisti, disegnati in bianco e nero.
Le colombe volano fino al retro dove un pugno squarcia il fondo nero. Gli uccelli sono l’immaginazione di Tommy, immaginazione che non può essere imrigionata e che scappa verso la luce, lontano dall’oscurità, proprio come nell’interno copertina, in quel corridoio fatto di luci ed ombre dal contorno nettissimo.

Curiosità

Nel 1975 Ken Russell realizzò un film che rendeva omaggio a questa opera. Un film fantasioso, grottesco (molto grottesco) e totalmente psichedelico, forse secondo solo a Magical mistery tour dei Beatles, pieno di colori sgargianti a rendere ancora più nero il buio di Tommy.

In Almost Famous, film del 2000 diretto da Cameron Crowe (regista di altri film musicali fra cui Singles, ambientato nella Seattle del Grunge), si assiste a due intensi minuti in cui il protagonista fanciullo, guidato dalle indicazioni della sorella, scopre proprio Tommy degli Who.

“Rock music is important to people, because it allows them to escape this crazy world. It allows them not to run away from the problems that are there, but to face up to them , but at the same time sort of dance all over them. That’s what rock and roll is about”.

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