Si è spenta a 77 anni un’altra delle grandi fiamme ardenti del blues, ci ha lasciato Dr.John, stroncato da un infarto.
Il cuore di Dr. John ha smesso al’improvviso di battere ieri, nella sua New Orleans, la sua città natale, da lui amata fino al midollo e, del resto, luogo di nascita non solo suo, ma di gran parte delle radici jazz e blues che ancora oggi accompagnano i nostri ascolti, le nostre vite.
Malcolm John “Mac” Rebennack Jr., questo il suo nome per esteso, è stato un cantante e pianista, ma anche chitarrista, di un carisma inarrivabile, che nella sua carriera ha mescolato le radici più profonde della musica del diavolo con il jazz, il boogie, il rock’n’roll e anche il pop.
Sono moltissimi gli artisti che sono stati positivamente condizionati dalla sua musica, tanto che nel 2006 ha visto la luce il progetto artistico The Musical Mojo of Dr.John, un album in suo onore cui avevano preso parte star come Bruce Springsteen, John Fogerty, Warren Haynes, l’altrettanto mitico pianista Chuck Leavell e molti altri.
Gli esordi di Dr.John, come molti pianisti all’epoca – siamo alla fine degli anni ’50 – furono quelli di session-man, cioé musicisti professionisti ingaggiati dalle varie etichette per registrare i dischi dei propri artisti sotto contratto.
La sua carriera solista inizia nel decennio successivo, il primo album è del 1968 e si intitola Gris-Gris, pubblicato dalla Atco Records. Si tratta di un misto tra il blues di New Orleans (al suo seguito infatti ci sono vari musicisti nativi) e il rock psichedelico, forse influenzato dalla West Coast visto che fu registrato in California, o forse anch’esso proprio della voodoo black magic della sua città natale.
Si tratta di un primo album che come esordio è notevole, infatti è stato inserito al numero #143 della classifica di Rolling Stone magazine dei migliori 500 album di tutti i tempi. In copertina, il nome recita “Dr.John, the night tripper“, il “viaggiatore notturno”. Vi sarà chiaro il perché già dalle prime note della opening track, adattissima a una notte onirica e lisergica.
Da quel primo album, la sua discografica fino ad oggi (l’ultimo disco è Ske-Dat-De-Dat: The Spirit of Satch del 2014) è davvero densa di titoli.
Una carriera scoppiettante, fatta anche di teatralità e soluzioni molto sgargianti, a partire dai suoi costumi sul palco (sfarzosi ma anche legati alle tradizioni di New Orleans come il Mardi Gras e la ritualità voodoo).
A partire dal 1986 si è portato a casa ben 6 grammy awards e, tanto per far capire la caratura del musicista, quello per il Best Blues Album lo ha vinto proprio in anni recenti, nel 2013. E, come immaginerete, è stato introdotto (2011) nella Rock and Roll Hall of Fame.
La sua discografia diventa poi enorme se consideriamo le collaborazioni: con i Canned Heat, con i Rolling Stones nel mitico Exile on Main St., con Van Morrison, Ringo Starr, Lou Reed, B.B. King e molti (molti!) altri.
Addio Dr.John, addio Nite Tripper.
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