Premiato per aver creato una nuova poetica espressiva, a Stoccolma oggi viene assegnato il Nobel al cantautore folk più importante della storia della musica dalla seconda metà del 900 ad oggi, Bob Dylan.
Robert Allen Zimmerman, è il vero nome originario di Dylan, il nome di un’artista che ha segnato anche la storia della controcultura di tutto il mondo.
Scrittore e poeta, attore, pittore e scultore, Dylan è la voce popolare di un’America che combatte politicamente negli anni della guerra del Vietnam e degli “figli dei fiori” e lo fa anche attraverso la musica perché la musica come l’arte è anche espressione di un movimento sociale e canale di sfogo del sentimento di un popolo.
Sono significative in questo senso “Blowing in the wind” e “The times they are a changin'”, che hanno dato voce alla protesta del movement, il movimento americano di protesta alla guerra del Vietnam.
A Dylan sono legate le ballate popolari e il genere Folk degli hobo, i cantanti di strada folk americani. Il suo primo disco è un album omonimo di cover di questo genere dal titolo Bob Dylan, uscito nel 1962.
Quello che caratterizza il cantautorato è la ricercatezza dell’espressione poetica, e Bob Dylan per questo vinse già un riconoscimento extra musicale nel 2008, il Premio Pulitzer per “il profondo impatto sulla musica e la cultura popolare d’America, grazie a composizioni liriche dallo straordinario potere poetico”.
Il 1960 fu un anno che segnò radicalmente la persona di Dylan per l’incontro con Woodie Guthrie, il punto di riferimento della musica folk di strada di quel tempo. Fu proprio lui infatti ad indirizzarlo nella strada delle esibizioni dal vivo nei locali frequentate dalla fascia sociale più popolare. Il genere di Dylan si arricchisce quindi delle contaminazioni del Rock’N’Roll diventando in questo modo inventore di un nuovo genere musicale, il Folk-Rock.
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