In queste ore stanno facendo molto scalpore talune dichiarazioni rilasciate da Quincy Jones a proposito dei Beatles, in cui il musicista e produttore da ben 28 Grammy Awards ha affermato senza peli sulla lingua “erano i peggiori musicisti al mondo“.
In sintesi, per chi non avesse letto la questione, Jones, che è e rimane un grandissimo della storia della musica, ha definito Paul McCartney “un pessimo bassista” e ha liquidato Ringo con un “non ne parliamo neanche“.
Aggiungendo poi un aneddoto successo durante le registrazioni del primo album solista dello stesso Starr (Sentimental Journey, 1970), nel quale, dopo ore passate a provare a incidere una parte di batteria, il tutto venne inciso (in sua temporanea assenza e insaputa) da un session man in neanche un quarto d’ora, il jazzista Ronnie Verrell.
Fin qui niente di particolarmente nuovo. Si sa che i giovincelli Beatles non erano dei fulmini di guerra tecnicamente sugli strumenti rispetto a tanti altri colleghi e, figuriamoci, in confronto ai session man (o girl…) dell’epoca, che preparatissimi è dire poco.
Neanche ci fa strano che il buon Jones, che di remore nel dire come la pensava non ne aveva da giovane, ne abbia ancor meno alla veneranda età di 84 anni (85 a Marzo). E con la mente lucida, sia chiaro!
Permettetemi di sorridere, però, di fronte a quella schiera di commentatori che in queste ore sta affollando i social network con i vari “ve l’avevo detto“, “ora ci credete” ecc… mettendo in discussione l’opera omnia del quartetto inglese.
Dato per passabile che uno della statura di Jones (e non altri, come tanti sconosciuti sul web che di fronte a un nastro e un 4 piste tremerebbero come foglie…) possa considerare i 4 di Liverpool dei musicisti mediocri, dove sta scritto che automaticamente questo vada a rinnegare tutto ciò che è stato composto dal gruppo e che da 60 anni fa storia? Se essere un musicista sotto la media annulla qualsiasi capacità compositiva e relativi meriti, dovreste prepararvi a buttare via un bel po’ della musica dell’ultimo secolo…
Ma soprattutto, come al solito, si prende solo la parte che fa più comodo e si ignora tutto il resto.
Si usa Jones a mo’ di scudo umano sui Beatles? Bene, si deve però essere d’accordo con tutte le affermazioni di Jones.
Eccone un paio:
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- “il Rock non è altro che la versione bianca del R’n’B” (stessa intervista)
- “Elvis era un figlio di puttana che non sapeva cantare” (recente intervista a GQ)
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A questo dovete aggiungere che Jones ha dichiarato al giornalista di conoscere la vera identità dell’assassino di J.F.Kennedy.
Fate le vostre considerazioni, io continuerò ad amare sia il lavoro di Jones che quello dei quattro scarafaggi e finito di scrivere questo breve pezzo coprirò gli inutili mormorii dei social con un loro disco.
Come da Manzoniana memoria si dice: ai posteri l’ardua sentenza. Ma forse qualcuno non si immaginava “chi” questi posteri sarebbero stati…
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