La notizia è triste, lo è ancora di più per chi scrive che in quel negozio ha comprato i suoi primi strumenti e lo riteneva luogo di “pellegrinaggio” ogni volta che si trovava nelle favolose colline di Siena: chiude lo storico Emporio Musicale Senese, uno dei più importanti negozi di strumenti musicali in Italia, in attività da ben 45 anni.
Quelle pareti piene di chitarre e bassi, le vetrine ricolme di effetti a pedale e accessori, le cabine insonorizzate in cui chiudersi col proprio strumento dei sogni, le decine di tastiere e batterie sparse per il locale, le tante attrezzature audio, lo spazio per l’usato, ma soprattutto la competenza e la “verve” dei commessi: tutto questo è arrivato al capolinea, per un motivo che è ben intuibile, il calo delle vendite a fronte di spese di gestione sempre più alte e una pressione fiscale che se già prima non era sostenibile, adesso è una coltellata al cuore se sommata alla spietata concorrenza del web che fa spesso preferire anonimi store internazionali.
In più, la grande crisi bancaria che ha visto Siena, per motivi noti, nell’occhio del ciclone. Una città che sulle spalle della sua famosa banca poggia praticamente quasi la totalità delle attività imprenditoriali.
Di seguito le parole di Sandro Mazzuoli, proprietario dell’Emporio: “I motivi di questo abbandono sono molteplici e riguardano le troppe spese di gestione in rapporto alle vendite calate notevolmente gli ultimi anni, a causa dei nuovi mercati, della vendita senza regole nella rete, tasse e burocrazia ma anche per l’età che avanza. E poi i problemi legati al territorio, la crisi della Banca si è assommata a tutto il resto, nonostante il fatto che questa città abbia una serie di istituzioni musicali ma non sufficienti per questo spazio che, proprio per le esigenze di un precedente mercato, metteva a disposizione dei clienti 1400 metri quadrati di esposizione e ha contato anche tredici dipendenti.” (Fonte La Nazione di Siena)
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