Una consuetudine dei marchi cosiddetti “boutique” è di offrire sicuramente prodotti di alto livello e con una particolare cura nella progettazione e assemblaggio, ma il tutto a costi spesso proibitivi o quantomeno impegnativi per la tasche dei più; non è questo il caso di Phil Jones Bass (PJB) che offre una gamma di prodotti per basso elettrico davvero vasta, di qualità garantita, ma a prezzi che possono essere addirittura interessanti per l’entry level.
Prima di tutto, gli strumenti del marchio sono creati da un bassista con 40 anni di esperienza sulle spalle, Phil Jones, e si basano sulla sua personale ricerca del suono più ricco, versatile, soddisfacente possibile, racchiuso in oggetti di dimensioni ridotte e quindi facilmente trasportabili; il tutto ovviamente unito a quelle esigenze che oggi tutti i bassisti si trovano ad avere, cioè la registrazione casalinga o live, gli adeguati output, i limiter e così via.
Casse in laminato di betulla rinforzato, componentistica e coni realizzati su misura, tanti test di controllo qualità su suono, vibrazioni e assorbimento della corrente, sono tutti aspetti che concorrono ad un prodotto finale senza compromessi.
Qualche nome che ha adottato i prodotti PJB? Bè, c’è l’imbarazzo della scelta tra Nathan East, Tony Levin, Pino Palladino o Verdine White, tutti musicisti d’eccezione che certo non scendono a compromessi sul suono. Ma la lista completa degli users è davvero lunga!
Vediamo alcune delle proposte più interessanti del marchio.
Iniziamo dagli amplificatori e con la serie combo che offre davvero tanti modelli in un range di prezzo tra le 400 e le 900 euro circa.
Il Bass Cub, disponibile anche in un bel tolex rosso, è un 100 Watt in dimensioni davvero ridotte (20x27x19cm), leggerissimo e con 2 canali indipendenti per strumenti oppure per uno strumento ed un microfono. Unendo questa caratteristica alla possibilità di collegare un lettore mp3/smarphone o una drum machine tramite l’ingresso stereo, siamo di fronte ad uno strumento da vera one man band, nonché ottimo per l’esercizio essendo dotato anche di uscite per le cuffie.
Il Double 4, anch’esso disponibile in rosso, ha invece la particolarità di avere due coni da 4″ su cui vengono erogati 75w di potenza, nonché dimensioni davvero minimali, ma nonostante ciò può sprigionare una potenza e una definizione che non ci si aspetterebbero da un oggetto così piccolo e portatile.
Molto particolare è poi il Briefcase, sviluppato in verticale, alimentabile a corrente o con batteria ricaricabile e che offre 100w su due speaker custom design da 5″. Perfetto per i piccoli club, questo amplificatore è dotato di un equalizzatore a 5 bande, limiter ottico ed un preamp specificamente progettato per un bassissimo noise. Come negli altri casi, sono tanti gli output, come quello per accordatore, l’uscita del preamp, l’xlr, quella per le cuffie.
Ultime due serie di amp sono la Flightcase 150, la cui idea di base è proprio la leggerezza e la fedeltà sonora, con speaker appositamente progettati, ed il Suitcase Compact, da ben 300 Watt (o 500 tramite cassa aggiuntiva), due canali, EQ a 5 bande e 5 coni Piranha, una “piccola belva” insomma.
Cambiando genere e dirigendoci verso le testate e “zone limitrofe”, troviamo molto interessante la Big Head, un minuto amplificatore per cuffie con convertitori D/A che è molto utile per suonare in cuffia col proprio basso ed al contempo poter registrare la propria performance sul computer. La funzione D/A consente di registrare anche in analogico grazie ad un preamplificatore interno. Il tutto al prezzo certo non irraggiugibile di 199 euro.
C’è poi la D-400, una vera e propria testata per basso provvista di tutto il necessario, assolutamente silenziosa, dotata di DI Out, dalla potenza di 350w su 4Ohm o 200w su 8Ohm.
E per l’ascolto personale? Bè, PJB si è sbizzarrita a creare sia delle ottime cuffie, le H-850, che un oggettino davvero simpatico, l’Ear-Box, un mini monitor che ci permetterà di sentire il nostro suono come una vera e propria cassa spia ma con un suono che sarà quello reale del nostro rig e non quello filtrato da qualche monitor non all’altezza o magari da un fonico non proprio attento ai livelli. Anche in questo caso, nella piccole botte c’è il buon vino, visti i connettori Neutrik, i coni al neodimio e tutte le altre caratteristiche.
Completano il catalogo gli speaker cabinet Piranha, i Neo-Power cabinets e i Powered cab, ma per tutto vi rimandiamo alla pagina ufficiale del distributore italiano Backline.
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