Interessante la nuova linea presentata da Adam Audio per quanto riguarda l’audio professionale da studio, questa nuova serie denominata serie S vuole essere l’evoluzione dell’apprezzatissima serie A.
Quest’ultima serie è stata per anni uno standard lavorativo negli studi di registrazione insieme anche alle Focal, poiché integravano tutta una serie di scelte costruttive di altissimo livello e dal compromesso veramente pari allo zero: tweeter a nastro costruito a mano, cono in kevlar e un filtro di crossover veramente ben fatto tutto in un ambiente fin troppo contenuto (nel raro caso di rotture, impossibile riparare eventualmente qualcosa senza l’aiuto dell’assistenza ufficiale).
Quindi, cosa possiamo capire ora da questa nuova serie S?
Le prime due cose che balzano all’occhio sono quasi ovvie e stiamo parlando della facciata, molto meno squadrata rispetto alla serie A, più smussata sulle zone angolari.
Questo traduce il tutto con una rifrazione dell’onda monto meno violenta e una diffusione migliore, ma non è la migliore delle novità che ho potuto notare.
Uno dei punti migliori delle casse Adam era la presenza di un Bass Reflex.
Il bass reflex è una particolare tecnica di realizzazione dell’insieme cassa acustica + altoparlante, consistente in un box di legno su quale viene progettata e realizzata una apertura, detta “raccordo del reflex”, funzionante come un risuonatore di Helmholtz, che permette di convogliare verso la parte anteriore anche il suono generato posteriormente dall’altoparlante.
Questo sistema consente di ottenere il corretto sfruttamento anche di quelle frequenze che altrimenti andrebbero a spandersi a caso nell’ambiente di ascolto, generando rimbombi o annullandosi con quelle anteriori; tale annullamento è dovuto alla natura costruttiva degli altoparlanti classici (membrana che si muove), che generano due suoni perfettamente identici, ma opposti (lato anteriore e lato posteriore), la sovrapposizione dei quali determina un abbattimento del suono man mano che la frequenza diminuisce (all’aumentare della frequenza, oltre i 200 Hz, l’abbattimento diventa trascurabile).
Il tubo reflex non fa altro che rifasare il suono emesso posteriormente dal cono del woofer; la lunghezza del tubo determina la frequenza di accordo.
Secondo la configurazione fisica utilizzata nella progettazione dell’insieme cassa/reflex, è possibile stabilire la curva di risposta del diffusore stesso, ovvero il range di frequenze riproducibili in modo lineare a partire dai 200 Hz fino ai 16 Hz che rappresentano il limite inferiore della gamma di udibilità dell’orecchio, limite in cui si spingono solo l’organo a canne e l’ottobasso, ma che è spesso raggiunto anche dagli effetti speciali cinematografici.
Evidentemente la possibilità per un diffusore reflex, di “scendere” tanto in basso nella riproduzione del suono dipende da vari fattori che incidono considerevolmente nelle dimensioni del woofer e dalla rigidità del cono nella potenza richiesta per “pilotare” i diffusori e naturalmente, nel costo.
La lunghezza del tubo reflex, la sua area di sezione ed il volume del mobile determinano la frequenza di risonanza desiderata: maggiore è la lunghezza del tubo o il volume del mobile più bassa sarà la frequenza, che invece aumenta con l’aumentare della sezione del condotto.
Classicamente queste aperture hanno forma sferica, nulla di nuovo, ma qui hanno deciso di riscrivere il loro stile, creando un apertura sagomata di forma custom a “rettangolo asimmetrico“.
I bass reflex della S Series sono stati ridisegnati in modo aerodinamico con un ottimale arrotondamento per ridurre al minimo le perdite di segnale e la colorazione dovute all’attrito e alla turbolenza dell’aria.
In base al modello possiamo trovare la configurazione cono + tweeter oppure cono + mid range + tweeter; andiamo con ordine e descriviamo un po tutta la parte costruttiva di questi elementi.
Un assemblaggio personalizzato del magnete consente alla bobina di utilizzare un’escursione massima di tre volte superiore a quella offerta nei progetti precedenti, con un campo magnetico esteso e simmetrico che garantisce un funzionamento lineare e bassa distorsione.
Il woofer LF ELE™ S Series è stato progettato parallelamente al cabinet e al sistema bass reflex. Il woofer ha un’escursione tre volte superiore al modello precedente.
Il driver mid-range da 4″ ha un’architettura ibrida, a metà tra un woofer e un tweeter a cupola.
Il driver DCH™ è fabbricato usando un particolare laminato di carbonio. Si comporta come un pistone fino a 8 kHz e si estende più di un’ottava rispetto ai driver mid-range concorrenti (fino a 200 Hz).
Tutti i modelli della serie S utilizzano l’ultimo aggiornamento del famoso tweeter X-ART, fatti a mano a Berlino, in Germania.
Tweeter e driver Mid-Range sono collocati in un chassis di alluminio a guida d’onda.
Per i sistemi di amplificazione abbiamo una struttura diversificata per il cono e per il tweeter, il sistema ICE Power classe D per il primo e per il secondo un sistema in classe A/B.
Il wattaggio è considerevolmente più alto rispetto alla serie A, si arriva a circa 700watt in classe D per la S5v che è una cassa dalle dimensioni peso e potenza decisamente fuori dalla norma, quasi 52 kg per cassa, pesa quanto una persona.
Attualmente i vari modelli sono :
- S2V
- S3V
- S3H
- S5V
- S5H
Altro fattore è la presenza del DSP interno, permette di salvare diversi parametri di equalizzazione della cassa, permettendo di adattarla alla stanza di qualsiasi cliente; un equalizzatore grafico a 6 bande e un delay completano questa parte dell’offerta di Adam.
Adam Audio mi stupisce molto in positivo con queste nuove casse da studio: hanno migliorato tutto il – relativamente poco – migliorabile delle loro serie di punta, potremmo quindi aspettarci a breve un nuovo standard per gli studi di registrazione?
Per i prezzi si fa riferimento al sito dell’importatore italiano MidiMusic.
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