I Pink Floyd si sono sempre contraddistinti per la ricerca delle migliori condizioni di produzione e riproduzione del loro suono così ricco di timbriche ricercate, sfumature minime e potenti dinamiche.
Basti ricordare i loro primordi nell’amplificazione con il concerto con i primi impianti quadrifonici (il giurassico dell’amplificazione pubblica immersiva)e il mitico mixer WEM.
Per non parlare della registrazione dei loro lavori, non è casuale che The Dark Side of the Moon sia considerato il vinile di riferimento per testare gli impianti Hi-Fi, nonostante che a Marzo festeggi ben 45 anni dalla pubblicazione!
Scendeva miracolosamente intorno ai 30Hz (la larghezza del solco era il grande limite per le frequenze inferiori) e saliva oltre i 12kHz.
Gilmour stesso ha poi creato il suo studio per plasmare con tranquillità la sua musica secondo il suo sensodel suono.
Nel 1967 in occasione dell’ormai leggendario concerto “Games for May” con Syd Barrett alla chitarra (pre-Gilmour) svoltosi nella Queen Elizabeth Hall del Southbank Centre di Londra, Richard Wright usò per la prima volta in un concerto l’Azimuth Coordinator, il controllo di bilanciamento quadrifonico del suono con joystick progettato da Bernard Speight.
L’esibizione fu pubblicizzata dalla band come Space age relaxation for the climax of spring – electronic composition, colour and image projection, girls, and the Pink Floyd.
Nick Mason descriverà l’evento come uno degli spettacoli più significativi che avessero mai fatto, poiché conteneva elementi che divennero parte delle loro performance dei trent’anni successivi.
“Games for May” inaugurò anche un elaborato show di luci e proiezioni. Nell’aria fluttuavano bolle di sapone, mentre sul pubblico seduto erano sparsi narcisi. L’Azimuth Coordinator esposto nella mostra, in realtà, è la successiva versione introdotta dai Pink Floyd nell’aprile del 1969, quando si esibirono alla Royal Festival Hall con una performance che comprendeva anche le due lunghe suite musicali, The Man e The Journey.
Il mixer WEM Audiomaster Solid State era prodotto da Charlie Watkins della WEM, che con il road manager/fonico dei Pink Floyd, Peter Watts, sviluppò un sistema personalizzato con quattro mixer Audio Master cablati fra di loro per ottenere i 20 canali audio necessari per soddisfare le esigenze del gruppo e delle sezioni aggiuntive di cori e ottoni presenti in scena per Atom Heart Mother.
Watts mixava il suono per il pubblico da una zona laterale del palco. Watkins descrisse il sistema del gruppo come il più sofisticato impianto di amplificazione del Regno Unito.
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In tutto questo c’è anche qualcosa di italianissimo: il famoso e usatissimo Echorec Binson, realizzato a Settimo Milanese dall’azienda dell’Ing. Bonfiglio Bini. Ne potete vedere la presentazione in italiano del mio amico, nonché cultore estremo di vintage, socio del TEFI Vintage Lab, Ing. Emanuele Placidi… ma io lo chiamo Fifì, e mi deve ancora una birra…
Non ci stupisce quindi che anche per realizzare Their Mortal Remains la scelta per il partner sia stata per Sennheiser. Le riprese audio sono state realizzate con AMBEO 3D e riprodotte tramite un evoluto impianto di audioguide, il brand tedesco regala un’emozionante esperienza sonica ai visitatori della mostra sulla storia della band, che unisce musica, tecnologia del suono ed esibizioni live.
Cuore della mostra è l’attesissimo mixaggio della leggendaria esecuzione dei Pink Floyd di Comfortably Numb al Live 8, che è riprodotta con tecnologia AMBEO. Il mix è stato curato presso gli Abbey Road Studios dal fonico Simon Rhodes e dal produttore Simon Franglen, che hanno lavorato a stretto contatto con Andy Jackson, fonico dei Pink Floyd dal 1980.
Simon Rhodes è l’ingegnere esperto degli Abbey Road Studios, con oltre 18 anni di esperienza nella produzione di importanti progetti, tra i quali i film cult Avatar e Spectre. Simon Franglen, vincitore di un Grammy, in nomination anche per i Golden Globe, è un compositore e produttore, che ha lavorato ad alcuni dei più grandi film di tutti i tempi, tra cui Titanic e Avatar.
Per la riproduzione mozzafiato con tecnologia immersiva AMBEO, nella Performance Zone del MACRO sono stati installati 18 monitor attivi Neumann KH 420 e 7 subwoofer attivi KH 870: sei diffusori sono posti sulla parete frontale (tre a circa 2 metri di altezza e altri tre a circa 4/5 metri). Sulla parete di fondo sono posizionati altri quattro diffusori (due in basso e due in alto), su ciascuna parete laterale sono presenti tre KH 420 (due a circa 2 metri di altezza e uno a 4/5 metri).
Due KH 420 sono posti al centro della Performance Zone a circa 6 metri di altezza nascosti allo sguardo del visitatore, e riproducono un suono diffuso dall’alto. Tre subwoofer HK870 sono posizionati sulla parete frontale, due su quella di fondo e gli altri due sulle pareti laterali.
Il mix AMBEO 3D
Afferma Simon Franglen: “Il paesaggio sonoro riprodotto con AMBEO consente di immergere profondamente il pubblico nella musica, perché sfrutta tutti i dettagli e le dimensioni del suono. Mixare in formato AMBEO è molto diverso dal mixare in stereo o in 5.1. Bisogna ripensare completamente il procedimento: non ci sono limitazioni, le note possono provenire da qualsiasi parte. Grazie alla tecnologia AMBEO è possibile sentire il suono dall’alto, dai lati e dalle spalle. Ciò permette di “aprire il suono” e riprodurre le tracce audio originali nei minimi dettagli e in tutta la loro complessità. I visitatori sono letteralmente immersi nella musica per un’esperienza davvero incredibile ed emozionante. Non stiamo cercando di cambiare nulla, ma solo di riprodurre la musica originale in modo ancora più fedele“.
Continua Franglen: “Tutti coloro che conoscono e amano la musica dei Pink Floyd da tanti anni possono ascoltarla come se fosse la prima volta. Si riescono a percepire tutti i dettagli del suono, perché è valorizzato il timbro diogni strumento: questo è il vero scopo dell’audio immersivo. Non è semplicemente un’altra trovata: AMBEO consente davvero di vivere la musica in profondità. Le orecchie possono essere guidate alla scoperta di dettagli incredibili; è come trovarsi in una grande cattedrale, guardarsi intorno e godersi lo spettacolo: ad ogni sguardo si colgono particolari nuovi.“
Aggiunge Simon Rhodes “La cosa più incredibile del mixaggio AMBEO dei Pink Floyd è che realizzazioni di questo tipo sono sempre stati nel DNA della band. I Pink Floyd hanno ampliato i confini del suono, con il loro sguardo d’avanguardia hanno anticipato le innovazioni dell’audio. AMBEO è estremamente versatile e rappresenta il futuro dell’audio grazie alla sua capacità di creare esperienze soniche altamente immersive, superando gli standard precedenti. Non è necessario preoccuparsi della compatibilità tra i diversi formati, né di provare se l’audio rende meglio in 5.1 o in stereo: ascoltare in AMBEO è qualcosa di unico, basta godersi quanto di meglio questa tecnologia può offrire. AMBEO riproduce la musica dal vivo esattamente come la band l’ha registrata con i cinque microfoni durante la performance. Sentirli perfettamente riprodotti, fa rivivere le emozioni del live, come se si fosse davvero lì”.
I diffusori attivi Neumann permettono di scoprire moltissimi dettagli audio, continua Simon Frangles “I monitor che utilizziamo non sono solo molto potenti, ma sono anche estremamente fedeli nella riproduzione del suono. È molto raro che impianti di questo tipo siano usati per un concerti: è come se la musica fosse realizzata in studio”.
Sistema Audio Guide
Responsabiledell’installazione degli amplificatori e delle audio guide guidePORT è Robert Généreux, Business Director, System Design di Sennheiser che ha lavorato per assicurare un’esperienza sonica continua per i visitatori della mostra.
SpiegaGénéreux: “Il nostro obiettivo è stato creare un’esperienza audio unica, che i visitatori non hanno mai provato prima. Ciò vale sia per la Performance Zone, dove è installato un sistema AMBEO davvero spettacolare, sia per l’allestimento sonoro di tutta la mostra”.
Il sistema di audio guide Sennheiser è unico nella sua capacità di diffondere il segnale automaticamente e simultaneamente a centinaia di ricevitori. I 900 ricevitori abbinati alle cuffie HD 2.2 accompagnano il pubblico lungo il percorso espositivo: a mano a mano che si spostano lungo il percorso, i visitatori ricevono le informazioni audio che corrispondono esattamente al punto in cui si trovano. Mentre guardano ciascuno dei 40 video delle esibizioni storiche della band o delle loro interviste ascoltano in cuffia il relativo audio.
I trasmettitori che rendono possibile questa esperienza sonica continua sono nascosti alla vista: trasmettono automaticamente la corretta traccia audio a ciascun visitatore, mentre il sistema di controllo posizionato nella regia invia sia l’audio in tempo reale che l’audio in streaming tramite una serie di antenne compatte.
Continua Génereux “Ilrisultato è una visita completamente personalizzata nel percorso espositivo: ciascun visitatore può vivere la mostra in qualsiasi ordine preferisca e con i propri tempi. L’audio è trasmesso sempre nel momento giusto e sfuma delicatamente all’entrata e all’uscita di ogni sala. Il sistema consente anche tour “classici” con guida turistica, ad esempio per i tour VIP. Le guide possono attivare qualsiasi materiale audio e combinare il materiale registrato con i loro commenti”.
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