Quest’anno ricorrono i 50 anni dalla commercializzazione del primo Neumann U87, un microfono a condensatore a capsula larga con ripresa omnidirezionale/cardioide/8 che da allora ha acquisito a pieno merito una parte importante nella storia della registrazione audio.
La Neumann celebra questo anniversario con l’edizione speciale U87 Rhodium Edition, con tiratura limitata a 500 esemplari numerati, il cui case è rivestito di questo prezioso metallo utilizzato per scopi di alta tecnologia come gli specchi dei più importanti telescopi che studiano i misteri dell’universo, data anche la sua capacità superiore di riflettere la luce.
In pratica si tratta del classico U87, con scocca rivestita del pregiato e rarissimo metallo da cui prende il nome questa limited edition, perché il Rodio è più raro dell’oro… tanto che nel 1979 il Guinness Book of World Records ha dato a Paul McCartney un disco di Rodio per essere il compositore che ha venduto più di tutti nella storia della discografia, avendo superato ampiamente le vendite d’oro e di platino
Non è un caso che nella scheda tecnica degli studi professionali di tutto il mondo il Neumann U87 sia in cima alla lista, ma è ambito e spesso presente anche nelle schede tecniche di molti studi di registrazione personali, perché i proprietari desiderano avere “un vero Neumann“.
Ormai diverse generazioni di fonici continuano a sceglierlo per qualità sonora e affidabilità perché i professionisti sanno dalla loro esperienza quotidiana che un U87 vale ogni euro del suo costo e si può ben considerare anche un investimento che mantiene il suo valore nel tempo!
Breve tour nel mito
L’U87 originale (1967-1986) usava la capsula K87, derivata dalla U67 (K67). Le due capsule sono identiche acusticamente ma le due metà del backplate della K87 erano isolate elettricamente una dall’altra, quindi invece delle tre connessioni tipiche del progetto a doppio diaframma, questo ne aveva quattro.
Con l’introduzione del modello U87Ai (1986) è stata impiegata nuovamente la capsula K67 perché si era visto che non c’era alcun vantaggio percepito con l’uso separato del backplate. Il circuito dell’U87Ai più recente (e ancora in produzione) usa un convertitore DC-DC che l’originale non aveva. Ciò consente tensioni interne maggiori da stabilizzare tramite l’alimentazione 48V, permettendo migliori rapporti di rumore e una maggiore gamma dinamica. Infatti l’U87Ai ha 6 dB di rumore in meno e rapporto segnale/rumore superiore di 10 dB rispetto al suo predecessore.
L’attuale U87 è basato sulla capsula K870/K67 a diaframma grande, con due piastre di 34mm separate da un sottile spessore in alluminio. Ogni diaframma da 26mm. è in mylar placcato in oro e montato tramite anelli di plastica sulle placche di ottone. Interessante la soluzione del fermo centrale per evitare possibili danneggiamenti e/o rotture da sollecitazioni meccaniche eccessive in caso di SPL elevate.
La scocca esterna non è affatto variata nel tempo, tranne per il particolare che al tipico color champagne delle prime edizioni è stata aggiunta la finitura in nero opaco per non incorrere nella scia generata dai cambi veloci di ripresa usando videocamere a tubi catodici.
Nella mia esperienza ultratrentennale con questo microfono confermo che personalmente delle tre caratteristiche di ripresa (omni/8/cardioide) preferisco l’uso in omni, quasi sempre per gli strumenti e ambienti ma anche per le voci, nonostante il “sentire comune” per il quale l’uso privilegiato (e immortalato in migliaia di hit internazionali di qualsiasi genere musicale) è cardioide.
Uno dei più grandi estimatori italiani era il compianto Maestro Sergio Marcotulli che lo impiegava in modo estremamente originale e proficuo, tanto da diventare il fonico preferito da Rubinstein per le sue registrazioni di pianoforte.
Chiudiamo ricordandovi che i prodotti Neumann sono distribuiti in Italia da Exhibo e che alla Rhodium Edition la casa madre ha dedicato un’apposita pagina web.
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