RØDE Microphones acquisisce Aphex

Il 24 luglio scorso, il fondatore e Amministratore Delegato di RØDE, Peter Freedman, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con DWV Entertainment per l’acquisto di Aphex, il marchio statunitense leader nella produzione di apparecchiature per il trattamento del segnale audio; fondata nel 1975 in Massachusetts, Aphex negli anni ha sviluppato una serie di tecnologie proprietarie e realizzato processori per un ampio range di applicazioni in ambito musicale, cinematografico, teatrale, il broadcast, i giochi e le comunicazioni.Una delle tecnologie più famose studiate dal marchio americano è sicuramente l’Aural Exciter, un effetto in grado di rendere più intellegibile il suono, attraverso la manipolazione della fase acustica e delle armoniche. La tecnologia “Exciter” di Aphex è stata inserita nella TEC “TECnology” Hall of Fame nel 2013, per aver contributo al miglioramento del suono di svariati album, film, programmi televisivi e radiofonici in tutto il mondo. L’odierno catalogo Aphex comprende un’ampia gamma di modelli per ogni applicazione, tra cui segnalo i processori di segnale serie 500 e in formato a rack , il microfono Microphone X dotato di presa USB, oppure le interfacce audio IN2 e USB 500 Rack. RØDE Microphones è un marchio fondato nel 1990 da Peter Freedman, e nella sede di Sydney produce microfoni e accessori dedicati principalmente al recording e il broadcast. Il quartier generale di RØDE copre un’area totale di circa 10.000m² e vi lavorano 140 dipendenti; l’azienda ha uffici anche Seattle, Los Angeles, New York e Hong Kong, ma i microfoni australiani sono esportati in oltre 100 paesi del mondo.Nella foto, il fondatore di RØDE Peter Freedman (a sinistra) stringe la mano al Presidente e CEO di  DWV Entertainment David Wiener, dopo aver finalizzato l’accordo.Aphex continuerà ad operare regolarmente nonostante l’acquisizione, e per ulteriori informazioni sui prodotti americani vi invito a visitare il sito internet di Audio Link, il distributore di Aphex per il nostro territorio.Riccardo Gerbi